Parlamento europeo: “Nessun divieto del velo a scuola”
STRASBURGO - ll
Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza la risoluzione per
una strategia europea a favore dei minori di Roberta Angelilli (An), ma
ha bocciato la proposta di vietare il velo nelle scuole primarie. La
risoluzione è stata votata con 200 voti favorevoli, 367 contrari e 134
astensioni.La relazione esprimeva preoccupazione per "le molteplici
violazioni di cui sono vittima proprio le ragazze di famiglie
immigrate" e raccomandava "con insistenza" agli Stati di introdurre il
divieto di indossare il velo, quantomeno nella scuola primaria "per
consolidare maggiormente il diritto all'infanzia e garantire una
libertà di scelta effettiva e non imposta".
La votazione ha
provocato una divisione in praticamente tutti i gruppi, che si sono
spaccati fra favorevoli, contrari e astenuti. In maniera più compatta
socialisti, liberaldemocratci e Sinistra europea si sono espressi per
una soppressione dell'articolo e quindi del divieto.
La risoluzione
approvata con 630 sì, 26 no e 62 astenuti, propone la creazione di una
strategia Ue prevedendo anche sanzioni contro chi fa turismo sessuale
con minori, l'istituzione di una banca dati europea sulle condanne per
abusi commessi su minori, perchè i colpevoli non abbiano accesso a
lavori che li mettono in contatto con bambini. Il Parlamento chiede
agli Stati Ue anche di potenziare i meccanismi di controllo sui
contenuti della programmazione televisiva nelle fasce orarie con un
maggior pubblico infantile e di applicare tecnologie di bloccaggio per
impedire agli utenti Internet di siti pedofili.
"Con il voto di
oggi l'Ue finalmente si dota di uno strumento legislativo per
promuovere e salvaguardare efficacemente i diritti dei bambini,
sostenendo le politiche degli stati membri in questo settore", ha
commentato Angelilli. La relazione affronta anche il tema
dell'istruzione definendolo un diritto, del quale devono poter godere
tutti i bambini indipendentemente dalle loro origini etniche e sociali
inclusi figli di migranti e dei rifugiati. E questo ha fatto dire a
Vittorio Agnoletto (Prc), che le forze di centrodestra che a Milano
hanno deciso di non ammettere alle scuole materne i figli degli
immigrati non in regola, pongono la città "fuori dall'Europa".
(Ansa)