“Al 31 dicembre 2017 i detenuti tossicodipendenti erano 14.706 su una popolazione ristretta complessiva di 57.608, rappresentando il 25,53% del totale”
Detenuti tossicodipendenti
Al 31 dicembre 2017 i detenuti tossicodipendenti erano 14.706 su una popolazione ristretta complessiva di 57.608, rappresentando il 25,53% del totale. In questo insieme sono aggregati i dati relativi ai ristretti con un’accertata diagnosi di dipendenza (77%) e consumatori senza diagnosi e con problemi droga-correlati (23%). Negli 85 istituti visitati da Antigone nel corso del 2018 risultavano essere presenti in media 66,22 detenuti tossicodipendenti per istituto con una media di presenti negli stessi istituti di 371,6 detenuti.
Dalla “Relazione sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia” (di seguito “Relazione”) presentata nell’autunno del 2018 dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta sappiamo che il 96% dei 14.706 detenuti tossicodipendenti è uomo, mentre il 32% ha cittadinanza diversa da quella italiana. Tra i non italiani la percentuale di uomini aumenta dell’1%. Per quanto riguarda la tipologia di sostanza assunta (in via principale) al primo posto troviamo l’eroina (31%), seguita da cocaina (21%), altro (24%), altri oppiacei (15%), cannabinoidi (7%), amfetamine (2%).
In percentuale il numero dei detenuti tossicodipendenti è rimasto pressoché costante dal 2009, con una lieve crescita dal 2014 quando ha superato i 25 punti per non riuscire più a scendere al di sotto di quella quota.
Detenuti per violazione delle Leggi sugli stupefacenti
L’Italia con il 31,3% dei detenuti ristretti per violazione delle leggi sulla droga continua a essere come l’anno scorso il Paese del Consiglio d’Europa con il più alto numero di condannati in via definitiva per reati di droga. L’Italia stacca di più di 12 punti percentuali Spagna (19%) e Francia (18,3%), di quasi 20 punti la Germania (12,6%) e si mantiene ben oltre la media europea ferma al 18%.
Fonte: nostra elaborazione su dati SPACE Consiglio d’Europa 2018
Detenuti in carcere per violazione legislazione sulle droghe | |
Francia | 18,3% |
Germania | 12,6% |
Italia | 31,3% |
Spagna | 19,0% |
Media europea | 18,0% |
“Nel 2017 le persone denunciate per reati in violazione del D.P.R. n.309/1990 sono state 35.190 con un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente”
Al 31 dicembre 2018 i detenuti presenti per violazione delle leggi sugli stupefacenti erano 21.080, di cui 20.260 uomini (di cui 7.599 stranieri) e 820 donne (di cui 287 straniere). Il totale dei detenuti a quella stessa data era di 59.655 di cui 2.576 donne; gli stranieri erano 20.255. Dunque il 35,3% dei detenuti in quella data risultava essere ristretto in ragione di una violazione della legge sugli stupefacenti.
Nel 2017 il 32,7% dei detenuti era ristretto in ragione della violazione dell’art. 73 del T.U. in materia di stupefacenti.
Nel 2017 le persone denunciate per reati in violazione del D.P.R. n.309/1990 sono state 35.190 con un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Di questi 35.190 denunciati, al 94% è stata contestata la commissione di uno dei reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope (ex art. 73 D.P.R.n. 309/1990), mentre solo al 6% l’associazione finalizzata al traffico di cui all’articolo successivo del medesimo Testo Unico.
32.834 sono uomini (93%) e il 60% sono italiani. Tra i denunciati il 40% circa ha una nazionalità diversa da quella italiana. Le cinque nazioni più rappresentate sono il Marocco (22%), l’Albania (14%), la Nigeria (12%), la Tunisia (10%), il Gambia (9%). Gli stranieri sono denunciati soprattutto in violazione dell’art. 73 del Testo Unico.
Nel 2017 sono state condannate 11.290 persone per reati di cui agli articoli 73 e 74 del Testo Unico. Di questi al 99% è stato contestato l’art. 73 e quindi la produzione o il traffico o la detenzione di sostanze.
Uno sguardo regionale
Le Regioni con la più alta presenza di detenuti tossicodipendenti sono la Liguria e l’Emilia Romagna (39%), il Veneto (37%), la Lombardia (36%). Le più basse presenze si toccano in Calabria e Valle d’Aosta (8%) e Piemonte (16%).
I detenuti che hanno violato l’art. 73 del T.U. sono maggiormente presenti in Umbria e Marche (49%), mentre al di sotto della media nazionale troviamo la Basilicata (27%), la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia (28%). Le regioni meridionali conoscono la più bassa presenza straniera di detenuti che hanno violato lo stesso articolo: l’11% in Puglia e il 12% in Calabria e Campania. I detenuti stranieri rappresentano invece l’87% dei reclusi in Trentino Alto Adige, il 72% del Veneto e il 63% in Emilia Romagna.
“Al 31 dicembre 2017 il totale delle misure alternative specifiche per i tossicodipendenti era di 3.146 ex art. 94 T.U.”
Le misure alternative
Al 31 dicembre 2017 il totale delle misure alternative specifiche per i tossicodipendenti era di 3.146 ex art. 94 T.U.
Al primo semestre del 2018 i detenuti con problemi droga correlati che hanno ottenuto l’accesso alle misure alternative sono stati: 1078 cui è stato concesso l’affidamento in prova per tossicodipendenti; 2457 l’affidamento ordinario; 149 la semilibertà; a 25.89 la detenzione domiciliare; a 204 la libertà vigilata e 128 i lavori di pubblica utilità.