“La polizia penitenziaria è la figura professionale con la consistenza numerica più alta all’interno del sistema penitenziario con una pianta organica di 37.181 operatori”
All’interno degli istituti penitenziari lavorano diverse figure professionali con dei ruoli e obiettivi ben distinti. Di seguito una breve esposizione dei numeri principali sul personale penitenziario; per una lettura più completa si rimanda al relativo approfondimento.
Polizia penitenziaria
La polizia penitenziaria è la figura professionale con la consistenza numerica più alta all’interno del sistema penitenziario con una pianta organica di 37.181 operatori. Tuttavia, gli agenti effettivamente presenti sono 31.332: si riscontra quindi una carenza di organico del 16%. Questa mancanza di personale, però, non è omogeneamente distribuita lungo il territorio nazionale. Nel provveditorato della Calabria, per esempio, sale a -26,4%, in quello della Sardegna si attesta a -26,3%, in quello dell’Emilia Romagna e Marche a -23,3%. Di converso, invece, in alcuni provveditorati la carenza di personale è quasi assente come in Puglia e Basilicata (-4,5%) oppure in Campania (-1,2%).
Nonostante la cronica carenza di personale in divisa nelle carceri italiane va comunque ribadito che il rapporto medio fra detenuti e poliziotti penitenziari in Italia rimane sempre molto basso, attestandosi circa a 1,9, vale a dire quasi un agente ogni 2 detenuti. Secondo i dati SPACE la media europea è di un agente per 2,6 detenuti. Altri Paesi come la Francia e la Germania hanno un rapporto detenuti-agenti nella media europea, mentre la Spagna, la Polonia, la Romania e l’Inghilterra hanno un agente per oltre 3 detenuti.
Fonte: nostra elaborazione su dati SPACE Consiglio d’Europa 2018
Country | Ratio of inmates per total custodian |
Austria | 3 |
Bulgaria | 2,3 |
Croatia | 2 |
Cyprus | *** |
Czech Rep. | 3,8 |
Denmark | 1,7 |
Estonia | 4,9 |
Finland | 2,2 |
France | 2,6 |
Germany | 2,5 |
Greece | 2,6 |
Hungary | |
Ireland | 1,5 |
Italy | 1,6 |
Latvia | 2 |
Lithuania | 3,6 |
Luxembourg | 2 |
Malta | |
Netherlands | 1,8 |
Poland | 4,7 |
Portugal | 3,1 |
Romania | 3,2 |
Slovak Rep. | 3,2 |
Slovenia | 2,6 |
Spain (total) | 3,2 |
Sweden | 1,2 |
UK: Engl. & Wales | 3,6 |
UK: North. Ireland | 1,2 |
UK: Scotland | 2,4 |
MEDIA | 2,634615385 |
“In alcuni casi i dati sono allarmanti, ad esempio la Casa Circondariale di Taranto “Carmelo Magli” ha 1 educatore ogni 205 detenuti”
A ciò va aggiunto che in Italia la percentuale del personale in divisa rispetto al totale dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria è dell’83,6% a fronte di una media europea più bassa che si attesta al 69,3%.
Un dato interessante sugli agenti penitenziari riguarda la loro appartenenza ai sindacati che vede la maggior degli agenti appartenente ai sindacati autonomi.1)https://www.polpenuil.it/attachments/article/8077/0064585.pdf
Funzionari giuridico-pedagogici
I funzionari giuridico-pedagogici, comunemente detti educatori, sono le figure professionali che hanno la responsabilità degli interventi di supporto dedicati ai singoli detenuti, essi sono chiamati a coordinare le attività connesse all’osservazione ed alla realizzazione dei progetti individualizzati di trattamento.
La pianta organica del DAP prevede nelle carceri italiane 999 funzionari giuridico-pedagogici, ma il personale effettivamente presente conta 925 unità (carenza di personale del -7,4%). È importante evidenziare il rapporto numerico fra detenuti ed educatori che secondo i dati del DAP si attesta a 65,5 ed è in crescita rispetto lo scorso anno. Invece, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Antigone fra gli istituti visitati il rapporto medio detenuti/educatori è di 78 con variazioni anche molto evidenti da carcere a carcere. In alcuni casi i dati sono ancora più allarmanti, ad esempio la Casa Circondariale di Taranto “Carmelo Magli” ha 1 educatore ogni 205 detenuti, quella di Rieti 1 educatore ogni 182 detenuti e quella di Tolmezzo 1 educatore ogni 179 detenuti.
Fonte: Osservatorio Antigone 2018
Casa Circondariale di Tolmezzo | 179 |
Casa Circondariale di Modena Sant’Anna | 167,7 |
Media visite 2018 | 78 |
Casa Circondariale di Ascoli Piceno | 21,7 |
Casa di reclusione di Turi | 21,6 |
III Casa Circondariale Roma Rebibbia | 21,3 |
Casa di reclusione “G. Montalto” di Alba | 9,6 |
Volontari
I dati del DAP ci dicono che negli ultimi anni il numero totale di volontari continua a rimanere stabile: 16.842 nel 2017 e 16.838 nel 2018 (vale a dire 1 volontario ogni 3,5 detenuti). I dati raccolti dall’Osservatorio di Antigone nel corso delle visite agli istituti di pena italiani ci riconsegnano, tuttavia, una rappresentazione differente. Fra gli istituti visitati si registrano, infatti, un rapporto detenuti/volontari pari a 7, vale a dire 1 volontario ogni 7 detenuti a fronte di 1 volontario ogni 3,5 detenuti riferito dai dati del DAP.
Mediatori culturali
Scende il numero dei mediatori culturali. Mentre nel 2017 i mediatori culturali erano 223, un numero irrisorio che avrebbe portato ogni mediatore a occuparsi di quasi 90 detenuti. Nel corso del 2018 nelle carceri italiane hanno operato 165 mediatori culturali (-26% rispetto al 2017) vale a dire 1 mediatore ogni 122 detenuti di origine straniera. Secondo l’Osservatorio di Antigone, il 60% degli istituti visitati dagli osservatori nel 2018 era privo di mediatori culturali.
Direttori e vice-direttori
Mancano anche i direttori e i vice-direttori. I dati raccolti dall’Osservatorio di Antigone hanno evidenziato come più del 30% degli istituti visitati sia privo di un direttore incaricato solamente presso quell’istituto.
Presenza dei direttori negli istituti visitati nel 2018
Fonte: Osservatorio Antigone 2018
In missione da altro istituto | 6 |
Incaricato anche in altro istituto | 21 |
Incaricato solo in un istituto | 58 |
Sono molti, infatti, i direttori che prestano servizio in più di un carcere, il che causa numerosi problemi dal punto di vista della velocità di evasione delle pratiche oltre che un carico di responsabilità maggiore. Per quanto riguarda i vice-direttori la tendenza alla loro progressiva scomparsa già evidenziata nel rapporto di Antigone dell’anno scorso è confermata anche quest’anno. Se nel 2017 più del 70% degli istituti di pena visitati era privo di questa figura, nel corso del 2018 erano circa l’83% gli istituti.
References