di Stefano Anastasia
La condotta del personale sanitario del Reparto di Medicina protetta dell’Ospedale Pertini di Roma, certamente censurabile – e non solo sotto il profilo deontologico – per i «gravi elementi di negligenza, imperizia e imprudenza, tanto nelle fasi diagnostiche quanto nelle più elementari regole di accortezza del monitoraggio clinico e strumentale, oltre che nell’assistenza stessa», non basta a spiegare la morte di Stefano Cucchi.
di Fiorentina Barbieri e Simona Filippi*
A quasi due anni dalla nascita del Difensore civico di Antigone, che settimanalmente ci fa intrattenere una fitta rete di corrispondenza con i detenuti, l’Amministrazione penitenziaria, i tribunali di sorveglianza, e ogni altra persona o istituzione interessata ai singoli casi che ci vengono proposti, la scorsa settimana, nel carcere romano di Rebibbia Nuovo complesso, è iniziato un andirivieni umano: piccoli gruppi di avvocati, esperti e volontari che incrociano detenuti e operatori in un’attività che abbiamo chiamato “Sportello per i diritti”.