Il prossimo 13 maggio, presso la Sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre (Via Ostiense 161), avrà luogo il convegno “Contro l’isolamento” organizzato da Antigone.
Circa due anni fa, nella convinzione che il tema dell’isolamento penitenziario rappresenti una delle criticità maggiori del panorama carcerario mondiale, Antigone e Physicians for Human Rights Israel hanno riunito e coordinato un gruppo di esperti a livello mondiale per discutere di isolamento in carcere. L’obiettivo primario di questo gruppo di lavoro è stato quello di individuare alternative concrete affinché l’isolamento venga superato e progressivamente abolito a livello mondiale. Il frutto di questo lavoro sono le Linee Guida Internazionali sulle Alternative all’Isolamento Penitenziario, che suggeriscono alle autorità nazionali, ai direttori penitenziari e agli operatori sanitari l'adozione di misure specifiche volte a ridurre e, infine, eliminare l’isolamento penitenziario.
Le Linee Guida, e il Documento di Contesto che le integra, verranno presentate e commentate in occasione del convegno che vedrà i seguenti interventi: Antonio Carratta - Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Università Roma Tre; Susanna Marietti - Antigone; Oneg Ben Dror - Physicians for Human Rights Israel; Nuno Henrique Pontes - lSCTE University Institute di Lisbona; Juan Méndez - American University W.C.L., UN Expert Mechanism to Advance Racial Justice and Equality in Law Enforcement, già Relatore Speciale ONU sulla Tortura; Mauro Palma - Presidente European Penological Center Università Roma Tre; Richard Franz Raemisch - già Direttore Esecutivo Colorado Department of Corrections; Pau Pérez Sales - Psichiatra e Direttore «Torture Journal»; Alessio Scandurra - Osservatorio sulle condizioni di detenzione Antigone.
A seguire si terrà una tavola rotonda con gli interventi di: Michele Miravalle - Antigone, Università di Torino; Rachele Stroppa - Antigone; Monica Cristina Gallo - Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Comune di Torino; Giuseppe Nese - Psichiatra; Moreno Versolato - Cappellano presso la Casa Circondariale di Rebibbia; Simona Filippi - Avvocata, Antigone; Simone Spina - Giudice Tribunale di Siena, membro Esecutivo di Magistratura Democratica; Grazia Zuffa; Presidente Società della Ragione, Componente CNB; Patrizio Gonnella - Presidente di Antigone.
Durante l'incontro sarà disponibile la traduzione simultanea dall'italiano all'inglese e viceversa.
Per partecipare è necessario iscriversi compilando questo form.
5 milioni di euro per prevenire i suicidi in carcere e accordi per inviare a scontare la pena nel loro paese per i detenuti stranieri. Queste sono le due proposte arrivate nelle ultime ore dal Governo.
Nel primo caso si tratta di risorse senza dubbio fondamentali per migliorare l'assistenza psicologica nelle carceri che, dai dati raccolti dall'Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione, era riconosciuta nel limite di 20 ore ogni 100 persone recluse, per quanto riguarda gli psicologi, 10 ore ogni 100 persone recluse, per quel che concerne gli psichiatri (operatori in forza alle Asl). Ma non è l'unico provvedimento che può bastare. C'è bisogno di garantire una disponibilità maggiore di attività, che siano lavorative, formative, culturali. Le giornate delle persone detenute vanno riempite e non passate sdraiati sul letto a guardare il soffitto o a passeggiare per la sezione. Vanno inoltre garantiti i contatti con l'esterno, liberalizzando le telefonate e andrebbe dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale in merito al diritto all'affettività, prevedendo nelle carceri anche luoghi dove siano possibili colloqui intimi.
Comunicato stampa del 27 marzo 2024.
Oggi il direttore della Casa Circondariale di Viterbo è stato condannato (con pena sospesa) per omissione di atti d'ufficio nell'ambito del procedimento che sta accertando le responsabilità sulla morte di Hassan Sharaf, un ragazzo di 21 anni che si era tolto la vita il 23 luglio del 2018, impiccandosi con un lenzuolo nella cella di isolamento di questo istituto.
"La responsabilità del direttore, riconosciuta dal Tribunale di Viterbo, è quella di non aver trasferito il ragazzo in un Istituto Penale per Minorenni. Infatti Sharaf aveva commesso il reato da minorenne e avrebbe dovuto scontare la sua pena in un carcere minorile e non in quello per adulti dove si trovava". A dichiararlo è Simona Filippi, avvocata di Antigone, associazione che dopo aver presentato un esposto su questo caso si era costituita parte civile nel procedimento.
La condanna di oggi arriva nell'ambito di un procedimento per omicidio colposo per cui sono indagati anche alcuni agenti penitenziari e medici che, a differenza del direttore e due agenti (oggi assolti), hanno scelto il rito ordinario in luogo di quello abbreviato.
Anche per l’anno 2023 l’Associazione Antigone Emilia Romagna ha completato le visite in tutti gli istituti di pena della regione, proseguendo con la sua attività di monitoraggio sulle condizioni di detenzione.
Questo resoconto esce mentre si ripetono gravi notizie sulle condizioni di detenzione nelle carceri emiliano-romagnole, in primis Bologna, che solo nella settimana appena passata ha fatto registrare un suicidio e un tentato suicidio nella sezione femminile e da cui le notizie circa il conflitto interno sono ormai all’ordine del giorno. Contestuali sono le notizie della richiesta di rinvio a giudizio per dieci poliziotti della penitenziaria del carcere di Reggio Emilia con accuse, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso in atto pubblico a danno di un detenuto, per fatti che risalgono ad aprile 2023 documentati da video riprese. Come Antigone abbiamo presentato un esposto e, all’udienza del 14 marzo scorso, ci siamo costituiti parte civile. Nel frattempo, a Modena, sede dei tragici eventi che a marzo 2020 avevano portato alla morte di 9 detenuti (caso archiviato), è iniziata l’udienza dove si discute dell’opposizione all’archiviazione del fascicolo che vede 120 appartenenti alla polizia penitenziaria indagati per tortura in relazione a quei fatti. Antigone, che aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, è riconosciuta come parte offesa del reato.
La situazione delle carceri in Italia e in regione è quanto mai delicata, per non dire esplosiva. Portare avanti un’attività di osservazione attenta e costante appare essenziale.
ll momento del fine pena rappresenta per molte persone una fase di grande smarrimento, soprattutto per chi non ha una rete di riferimento all'esterno.
Per aiutare ad orientarsi una volta fuori dal carcere, Antigone ha realizzato delle "Guide al rilascio" con informazioni semplici e di aiuto immediato, volte a favorire il processo di reinserimento in società. Dopo l'elaborazione di una guida a carattere nazionale (pubblicata nel 2019 e disponibile qui) e quella relativa alla città di Bologna (disponibile qui), si è optato per la realizzazione di strumenti analoghi ma di carattere regionale, in modo da inserire informazioni più dettagliate a livello territoriale (e più ampie rispetto alle guide cittadine). Le regioni coinvolte sono la Campania, la Puglia, la Sicilia e il Lazio.
Le guide sono divise in dieci sezioni tematiche: servizi assistenziali; casa; lavoro; scuola e formazione; salute; dipendenze; affettività; genitorialità; documenti e questioni di giustizia. Ogni guida contiene sia informazioni di carattere generale che contatti utili a livello territoriale.