INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
(4-04505) DEL 15.4.14
— Al Ministro della giustizia
DANIELE FARINA, SANNICANDRO, MIGLIORE, DI SALVO, BOCCADUTRI, FERRARA, FRATOIANNI, COSTANTINO, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PANNARALE, PIAZZONI, SCOTTO, COCCIA e ZACCAGNINI
Premesso che:
in data 25 marzo 2014, il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (D.A.P.) avrebbe dato indicazione, con una nota indirizzata ai provveditorati regionali, nonché ai direttori degli istituti di pena, di non fornire dati e informazioni agli osservatori dell'associazione Antigone, seppur regolarmente autorizzati ad entrare nelle carceri, «onde evitare incoerenze pregiudizievoli in ordine all'immagine esterna dell'Amministrazione», e di indirizzare le richieste dell'associazione direttamente al dipartimento per l'amministrazione penitenziaria stesso per una valutazione;
(ANSA) - ROMA, 10 APR - Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria manda una circolare ai direttori delle carceri perchè non forniscano più dati e informazioni sugli istituti penitenziari all'associazione 'Antigone', "onde evitare - scrive il Dap - incoerenze pregiudizievoli all'immagine esterna dell'Amministrazione. 'Antigone', l'associazione che si batte per i diritti in carcere, protesta e afferma: "così si dà l'impressione che si sia qualcosa da nascondere".
Nella circolare del Dap, datata 25 marzo scorso, "si ritiene opportuno che le richieste di dati ed informazioni sugli istituti penitenziari italiani presentate dall'associazione 'Antigone' siano indirizzate direttamente a questo Dipartimento, il quale provvederà a valutarle secondo le linee di massima trasparenza alle quali si ispira".
Dal 26 al 28 marzo una delegazioni di tre eurodeputati, in rappresentanza della Commissione Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni del Parlamento Europeo, ha visitato il carcere di Poggioreale e di Rebibbia al fine di verificare se l'Italia stesse facendo progressi in merito alla condanna ricevuta dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo nel caso Torreggiani, in particolar riferimento al sovraffollamento delle nostre strutture.
Oltre a visitare le carceri la delegazione ha anche incontrato il Ministro della Giustizia, i responsabili del Dipartimento Amministrativo Penitenziario, alcuni Parlamentari nonché rappresentanti di organizzazioni che si occupano di carcere, tra cui Patrizio Gonnella e Stefano Anastasia, rispettivamente Presidente e Presidente onorario di Antigone.
Il 2 aprile scorso il Senato – assieme ad altre misure – aveva approvato delle modifiche sulla disciplina della custodia cautelare. Un segnale importante sulla strada di riforme da troppo tempo rimandate e rese necessarie anche per evitare una condanna definitiva dalla Corte Europea sui diritti dell'Uomo che, a maggio, valuterà la situazione delle carceri relativamente al trattamento dei detenuti, a seguito della sentenza sul caso Torreggiani.
La custodia cautelare è un'anomalia tutta italiana per quanto riguarda i tassi di carcerazione, essendo circa il 37% il dato delle persone detenute non da condannate ma da presunti innocenti. Numeri ben superiori alla media europea, soprattutto nel confronto con stati come la Germania dove il numero di persone sottoposte a custodia cautelare è di circa il 15% dell'intera popolazione carceraria.
Continua a crescere Antigone. E' infatti nata in questi giorni la sede regionale abruzzese che avrà la sua base ad Avezzano. Il presidente di Antigone Abruzzo sarà Salvatore Braghini, Jacopo Angelini il vice-Presidente, mentre il direttivo è composto da Vincezo Rea, Simona De Luca, Claudia Sansone, Cristiana Lucci, Daniela Clementi e Camelia Nita.
Una nota positiva in un momento in cui il dibattito attorno ai temi della giustizia e di una sua riforma sta prendendo sempre più corpo in Parlamento, anche in vista della ricognizione che, nel mese di maggio, la Corte Europea dei Diritti Umani effettuerà sulla situazione delle carceri italiane con la possibilità di una condanna definitiva del nostro Paese se non si troverà soluzione a quelle che erano state le criticità segnalate dalla Corte stessa. In più, sempre negli ultimi mesi, è ripresa la discussione sull'introduzione del reato di tortura nel codice penale con Antigone impegnata nella campagna "Chiamiamola Tortura", affinché sia questa la volta buona per tener fede ad un impegno assunto con le Nazioni Uniti da oltre vent'anni.
Per chi volesse entrare in contatto e collaborare con Antigone Abruzzo qui i contatti.