Sei ragazzi egiziani detenuti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Sarebbero arrivati su un barcone lo scorso 5 ottobre i sei ragazzi egiziani, tutti dell’età compresa tra i 16 e i 17 anni, attualmente detenuti presso l’Istituto penale per minorenni di Catania con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non parlano italiano e alcuni di loro ancora indosserebbero la maglietta con i colori dell’Italia con la quale sarebbero arrivati sulle coste del nostro Paese.
“Se la ricostruzione dei fatti proposta corrispondesse al vero - dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone, che da oltre 20 anni si batte per i diritti delle persone detenute –, il nostro sistema penale mostrerebbe tutto il suo volto crudele. Il fatto che dei ragazzi di 16 - 17 anni, dopo aver vissuto con i propri occhi l’esperienza della violenza e della morte, si possano ritrovare addirittura rinchiusi in galera costituisce il segno evidente di quanto sia violenta, illiberale e ingiusta la legge Bossi - Fini sull’immigrazione che va immediatamente abolita. Rimane, inoltre, difficile credere che per questi ragazzi, arrivati in Italia dopo aver rischiato la vita in mare e aver magari visto i propri compagni di viaggio o familiari morire, non sia stato possibile trovare una sistemazione più accogliente e congrua alla loro giovane età”.
venerdì 1 novembre 2013 ore 12.15-13.45
Salone dell’Editoria Sociale - Sala B - Porta Futuro - Via Galvani 108 (Testaccio) - Roma
In occasione della presentazione del libro Jailhouse Rock. 100 musicisti dietro le sbarre
di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti
(Arcana Edizioni)
Partecipazione straordinaria di MICHAEL PERGOLANI con KEITH (Reading su Keith Richards)
con l’accompagnamento musicale di Piergiorgio Faraglia (chitarra)
Non mancherà una delegazione dei PRESI PER CASO (d'altronde a pag. 172 del libro tra Patty Pravo ed Elvis Presley c'è un capitolo dedicato a LORO) con qualche monologo e stramberia musicale
Ingresso gratuito
www.editoriasociale.info
www.jailhouserock.it
Reportage dal carcere dopo l'ultimo sopralluogo dell'associazione Antigone: con il dubbio sconvolgente di chi vive in attesa di giudizio, quindi presunto innocente. La questione amnistia e le attese dei detenuti
di ALESSANDRA BALLERINI
Impilati nelle brande in quattro mq così si vive a Marassi che scoppia Una cella del carcere di Marassi
CI SONO i numeri, che già parlano da soli, ci sono le immancabili sbarre, ovunque, gli inconfondibili odori: di umidità, chiuso e miseria, ci sono i volti e le emozioni, le loro e quelle che smuovono, tutte diverse. Il carcere è un mondo a sé. Entrarci è sempre un viaggio. Il direttore della casa circondariale di Marassi, disponibile e preciso, mi fornisce i dati utili a capire perché la detenzione in carcere costituisca di per sé il trattamento inumano e degradante, condannato recentemente dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. A fronte di una capienza massima di 450 persone oggi ne sono detenute 775. Ma è solo un caso. Alla mia scorsa visita come osservatrice di "Antigone" i ristretti erano 803 e ci sono stati in queste ultime settimane anche picchi di 821 detenuti.