Dichiarazione di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone
“Va istituito subito il Garante nazionale delle persone private della libertà. Bisogna dare a chi è nelle mani dello Stato spazi e occasioni adeguate di tutela. L’Italia ha l’obbligo di introdurlo nell’ordinamento giuridico entro aprile 2014. Infatti ha ratificato il Protocollo Opzionale alla Convenzione contro la Tortura che ci costringe a dare vita a un Organismo Nazionale di Ispezione, Prevenzione e Monitoraggio. Lo hanno già fatto molti paesi europei: l’Inghilterra, la Francia, la Germania, la Spagna. Paesi governati da forze politiche di destra o di sinistra.
Dal 1997 in Italia si parla della figura dell’Ombudsman che abbia compiti di ispezione e protezione dei diritti delle persone chiuse in carceri, caserme, commissariati, Cie. Esistono già pendenti varie ipotesi di legge. L’On.le Coccia ha ripreso la proposta di legge di iniziativa popolare. Al senato vi è la proposta di Luigi Manconi. Si faccia subito.
CARCERI L'ITALIA DEVE RISPONDERE ALL'EUROPA E ALL'ONU. LE PROPOSTE SONO IN PARLAMENTO
Dopo il messaggio del Capo dello Stato alle Camere dello scorso 8 ottobre, dopo le polemiche sulle telefonate Cancellieri-Ligresti, che ne è rimasto del grande problema delle carceri fuori legge? Nei giorni scorsi abbiamo avuto la sensazione triste che il tema della dignità umana violata nelle prigioni italiane fosse anch’esso prigioniero di Berlusconi. Amnistia, indulto, riforme, detenuti morti in carcere sono stati tutti argomenti usati per sostenere strumentalmente una o l’altra delle posizioni in campo. Le inchieste giornalistiche e televisive sulla salute negata nelle carceri italiana o il racconto di storie di detenuti anoressici in stato di abbandono terapeutico sono stati utilizzati non per svelare autenticamente l’ingiustizia e la disumanità del sistema ma solo per fini politici. Abbiamo sentito convinti giustizialisti indignarsi perché non tutti sono trattati allo stesso modo, ovvero male. Abbiamo subito l’onta di prediche moralistiche provenienti dai settori più xenofobi della scena politica italiana. In questi giorni, quando il tema carcerario è tornato pericolosamente nell’oblio della grande informazione, si sono levate le voci solite di sempre per cercare di illuminare il cono d’ombra penitenziario. Marco Pannella ha ricominciato lo sciopero della sete e della fame. Noi, insieme a tutte le organizzazioni impegnate nella campagna per le tre leggi di iniziativa popolare sulla giustizia, abbiamo affidato a un gruppo di parlamentari quelle proposte che costituiscono un vero e proprio programma per una nuova giustizia penale e penitenziaria.
Ieri 12 novembre 2013 sono stati depositati alla camera dei Deputati i testi delle proposte di legge di iniziativa popolare della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe a firma degli Onorevoli Laura Coccia (Pd – Giovani democratici), Gennaro Migliore (Sel), Fausto Raciti (Pd – Giovani Democratici) e Ivan Scalfarotto (Pd).
Vista l’urgenza dei temi trattati, su richiesta del Comitato promotore della Campagna e in attesa della verifica della regolarità formale delle firme raccolte nelle centinaia di banchetti organizzati nei mesi passati, si è deciso di anticiparne la presentazione. Nello specifico l’On.le Coccia ha presentato la proposta riguardante L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti; l’On.le Migliore quella riguardante Norme contro il sovraffollamento carcerario e per la legalità negli istituti di pena, l’On.le Raciti quella riguardante l’Introduzione del reato di tortura, l’On.le Scalfarotto, infine, quella recante Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope recanti la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale. I testi completi sono disponibili sul sito 3leggi.it e presto anche in quello della Camera dei Deputati.
Tutte le proposte hanno l’obiettivo di ripristinare la legalità nella carceri e di contrastare in modo sistemico il sovraffollamento agendo anche su quelle leggi che producono carcerazione senza produrre sicurezza.
La proposta per L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti si muove nella direzione dell’istituzione della figura del Garante nazionale delle persone private della libertà da intendersi come organo di garanzia, autorità autonoma e indipendente, con funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale. In Europa una figura analoga esiste già negli ordinamenti di Austria, Ungheria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Francia.
Sei ragazzi egiziani detenuti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Sarebbero arrivati su un barcone lo scorso 5 ottobre i sei ragazzi egiziani, tutti dell’età compresa tra i 16 e i 17 anni, attualmente detenuti presso l’Istituto penale per minorenni di Catania con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non parlano italiano e alcuni di loro ancora indosserebbero la maglietta con i colori dell’Italia con la quale sarebbero arrivati sulle coste del nostro Paese.
“Se la ricostruzione dei fatti proposta corrispondesse al vero - dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone, che da oltre 20 anni si batte per i diritti delle persone detenute –, il nostro sistema penale mostrerebbe tutto il suo volto crudele. Il fatto che dei ragazzi di 16 - 17 anni, dopo aver vissuto con i propri occhi l’esperienza della violenza e della morte, si possano ritrovare addirittura rinchiusi in galera costituisce il segno evidente di quanto sia violenta, illiberale e ingiusta la legge Bossi - Fini sull’immigrazione che va immediatamente abolita. Rimane, inoltre, difficile credere che per questi ragazzi, arrivati in Italia dopo aver rischiato la vita in mare e aver magari visto i propri compagni di viaggio o familiari morire, non sia stato possibile trovare una sistemazione più accogliente e congrua alla loro giovane età”.