Il processo penale in corso ad alcuni agenti di custodia in servizio nel carcere astigiano, ha portato alla luce, i problemi del sistema penitenziario italiano. Secondo l'associazione "Antigone", c'è un sovraffollamento carcerario di 25 mila unità.
"Un fatto grave, quello che si sta esaminando in questi giorni al tribunale di Asti, reso ancora più grave dal momento che ci troviamo in una città di provincia, in una regione come il Piemonte considerata da sempre tranquilla sotto l'aspetto carcerario".
Commenta così Simona Filippi, dell'associazione Antigone, il caso della violenza carceraria balzato agli onori delle cronache anche nazionali, che vede protagonisti alcuni agenti di custodia per episodi di violenza a danni di detenuti che si sono protratti per diversi anni nel carcere di Quarto.
Al Centro culturale San Secondo, l'associazione Antigone, presente in tutta Italia per assicurare ai detenuti condizioni carcerarie conformi alla legge, (che si presenterà parte civile al processo in corso e invita anche il Ministero di Grazia e Giustizia a fare altrettanto) fa il punto della situazione.
Processo a carico di cinque agenti penitenziari accusati di maltrattamenti a due detenuti
LA LOTTA CONTRO I TEMPI DELLA PRESCIRIZIONE
Mercoledì 23 novembre 2011, alle ore 14.30, ad Asti, presso la Biblioteca del Centro Culturale San Secondo, in via Carducci 24, gli avvocati Mauro Caliendo, Angelo Ginesi e Simona Filippi faranno il punto sul processo in corso a carico di cinque agenti penitenziari accusati di maltrattamenti, avvenuti tra il 2004 e 2005, nei confronti di due reclusi presso l’Istituto di pena di Asti. Gli avvocati rappresentano, rispettivamente, i due detenuti e l’Associazione Antigone di cui lo scorso 27 ottobre è stata accettata la costituzione di parte civile all’interno del processo.
Sarà presente all’incontro anche Andrea Cirino, uno dei due detenuti parte lesa del processo.