L’Arengo del Viaggiatore è una rivista mensile on line (www.arengo.info) di libero pensiero redatta a Bologna che da qualche anno propone numeri monografici su argomenti di varia attualità. Il suo direttore, Tobia Desalvo, è un giovane economista politico.
La prossima domenica 21 marzo l’Arengo parteciperà a una giornata di raccolta fondi per i detenuti del carcere bolognese della Dozza “Libero ovunque tu sia ”. In vista di questa occasione ha deciso di dedicare il numero di marzo della rivista, che diventerà in seguito un volume cartaceo, interamente al tema del carcere.
Un numero ampio e complesso, al quale hanno collaborato detenuti e associazioni di volontariato che operano in carcere, proponendo tra le altre cose una video intervista a Massimo Pavarini, professore di Diritto Penale all’Università di Bologna e grande esperto del sistema penitenziario italiano e un’intervista a Desi Bruno, Garante dei diritti del detenuti del Comune di Bologna, insieme a riflessioni sul piano carceri governativo e sulle misure di sicurezza.
La rivista si può leggere all’indirizzo www.arengo.info .

di Alessio Scandurra

Le prima bozza circolata del disegno di legge “Alfano” sulla esecuzione delle pene presso il domicilio e messa alla prova, impone da subito alcune preoccupati commenti. Ad allarmare è soprattutto il fatto che in una stagione come questa, caratterizzata dal un drammatico sovraffollamento degli istituti di pena, la bozza in questione introduca, accanto ad interventi deflattivi, peraltro si teme di modesta portata, anche misure che avrebbero come esito addirittura una crescita della popolazione detenuta. 

Il 13 gennaio 2010 il Consiglio dei Ministri approva il piano carceri proposto dal guardasigilli Angelino Alfano per affrontare un'emergenza che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi definisce intollerabile. Soluzioni? Maggiori poteri al responsabile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), coinvolgimento dell'edili¬zia privata per la costruzione di nuove strutture grazie allo stanziamento di 500 milioni di euro (non è ancora chia¬ra la procedura per la destinazione delle gare d'appalto e come verrà recuperata la cifra). Il mondo del volontariato insorge e chiede al Governo di destinare i soldi (o almeno in parte) a progetti per il recupero sociale delle persone detenute, con quella cifra ne potrebbero essere finanziati oltre 10.000. Perché le misure alternative alla carcerazione (a esempio affidamento in prova, semilibertà con attività lavorative o istruttive utili al reinserimento sociale) ci sono e funzionano: il tasso di recidiva ordinario è circa del 68%...continua