"Se anche nei prossimi 3 anni il governo riuscisse a dotare la capienza delle carceri di 7.000 nuovi posti, come dichiarato dalla Presidente Meloni, avremo comunque, ad oggi, almeno altre 8.000 persone detenute senza un posto regolamentare. A questo si deve aggiungere che le persone detenute sono aumentate di oltre 2.000 unità nell'ultimo anno e di oltre 5.000 unità dal 2022. Se il tasso di crescita fosse questo anche nei prossimi tre anni (cosa tutt'altro che impossibile a fronte delle attuali politiche penali) è prevedibile che i 7.000 nuovi posti andranno ad assorbire i nuovi ingressi, lasciando dunque il sistema penitenziario in una condizione di affollamento cronico e drammatico come quello che si registra oggi, con circa 15.000 persone in più rispetto alla capacità del sistema stesso". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, a fronte delle dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno.
È ufficialmente aperto il bando Servizio Civile Universale per la selezione di operatori volontari!
Scopri il nostro progetto “La tutela dei diritti delle persone private della libertà 2025”, che vede la coprogettazione tra Antigone Onlus e CILD.
L’Associazione Antigone mette a disposizione 4 posti (codice sede 179846), l’Associazione CILD mette a disposizione 2 posti (codice sede 179929).
Il progetto si svolgerà nelle sedi di ROMA, in via dei Monti di Pietralata 16.
Per partecipare al bando è necessario:
- Avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni (non compiuti alla data di presentazione della domanda, 28 anni e 364 giorni)
- Non aver riportato condanne
- Non appartenere a corpi militari o forze di polizia
Possono partecipare al bando cittadini italiani, cittadini degli altri Paesi dell’Unione Europea e cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia.
La domanda deve essere presentare esclusivamente on-line attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it, entro e non oltre il 18 febbraio 2025 ore 14.00.
Il 23 dicembre è morta l'ultima persona in carcere, la 244esima di questo drammatico 2024 (di cui 88 morte suicide). La morte è avvenuta nel carcere di Sollicciano, uno di quegli istituti dove sovraffollamento, condizioni strutturali e di conseguenza igienico-sanitarie non si possono definire degne di uno Stato di diritto. Quest'anno il numero di persone detenute ha superato le 62.000 con un tasso di affollamento superiore al 132%. Nonostante questi numeri, nonostante anche i richiami del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l'attenzione sul carcere è minima e le uniche politiche attive sono quelle che continuano a riempire spazi che ormai da tempo non ci sono più. Le attività che dovrebbero consentire di costruire percorsi di reintegrazione sociale sono sempre meno e sempre più il tempo della pena passa nella noia e nell'apatia, spesso accompagnate da dosi massicce di psicofarmaci che rendono questa vita affrontabile. In questa situazione anche il ritorno in libertà è vissuto con angoscia, soprattutto da chi non ha reti familiari e sociali. Una condizione in cui si perde la speranza. Ci auguriamo che la politica sappia ascoltare l'appello di Papa Francesco e che il 2025 possa essere un anno in cui si mettano mano a riforme che guardino ai principi costituzionali di una pena che sia dignitosa, umana e guardi alla reintegrazione sociale di chi è in carcere.
"Il 2024 delle carceri ci sta lasciando drammatici record, quello dei suicidi, quello delle morti in carcere, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare, già oggi, una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati. Condizione che abbiamo raccolto in un report che presentiamo oggi, pochi giorni prima dell'appuntamento Giubilare che vedrà Papa Francesco varcare le soglie del carcere di Rebibbia per l'apertura di una delle Porte Sante".
A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, in occasione della pubblicazione di un report con i dati principali che l'associazione ha raccolto durante l'anno.
"Il prossimo 26 dicembre - prosegue Gonnella - Papa Francesco sarà infatti in carcere e ci auguriamo che questa iniziativa del Pontefice possa riaccendere l'attenzione e la speranza nelle carceri italiane. Speranza che il Governo faccia marcia indietro nei propositi più repressivi e duri. Speranza che si investa in percorsi di reinserimento sociale senza trasformare il carcere in luoghi di vendetta. Speranza che le condizioni drammatiche di detenzione siano superate da politiche attente, che guardino alla dignità della persona e ad una pena che poggi pienamente sul dettato costituzionale. Papa Francesco ha scritto nel 2014 sulle carceri parole importanti. Su quelle parole andrebbe costruito un programma di governo. Non sulla criminalizzazione dei più vulnmerabili".
"Dopo l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), che già nei mesi scorsi aveva espresso grandi critiche per i contenuti del DDL Sicurezza, stavolta è il Commissario sui Diritti Umani del Consiglio d'Europa a sollevare preoccupazioni. In una lettera indirizzata al Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Commissario per i Diritti Umani del COE Michael O' Flaherty evidenzia quanto alcune delle disposizioni del disegno di legge, attualmente in discussione proprio al Senato, possano minare la libertà di manifestazione e di protesta pacifica, contravvenendo così a quanto previsto dagli articoli 10 e 11 della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo.
Pur concentrandosi specificatamente su questi temi, il Commissario O' Flaherty specifica come l'intero disegno di legge sollevi diverse preoccupazioni aggiuntive in relazione ad altri diritti. Per quanto riguarda il carcere il Commissario sottolinea come sia la giurisprudenza della Corte Edu, sia i rapporti del CPT, nonché la giurisprudenza nazionale, testimoniano come il trattamento e le condizioni nelle carceri e nei centri di detenzione per migranti italiani siano giudicati non conformi agli standard internazionali, aggiungendo motivi ai detenuti per contestare le loro condizioni con mezzi pacifici. Una protesta che va ascoltata e non perseguita.
A fronte di questo, si legge nella lettera del Consiglio d'Europa si chiede ai membri del Senato di astenersi dall'adottare il disegno di legge, a meno che non venga modificato in modo sostanziale per garantire che sia conforme agli standard del Consiglio d'Europa in materia di diritti umani. Un appello a cui anche Antigone si unisce, avendo già da tempo manifestato la propria preoccupazione rispetto a questo testo in tutte le sedi disponibili".
Queste le dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
A questo link la lettera del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio D'Europa.
Violenze fisiche, forme di scherno e umiliazione nei confronti di persone con disturbi psichici, secchiate di acqua e urina lanciate nelle celle anche in piena notte, frasi offensive condite da razzismo. L’inchiesta trapanese ci conferma quanto sia importante, se non decisivo, avere una magistratura indipendente che indaghi sul potere, in tutte le forme nelle quali esso si esprime.
L’inchiesta è durata circa due anni (2021-2023), segno che non ha riguardato un singolo episodio ma una modalità criminale, violenta, truce, e purtroppo non estemporanea, di gestione della pena carceraria nei confronti dei più vulnerabili. La documentazione delle torture sarebbe terminata solo perché a un certo punto, nell’agosto del 2023, è stato chiuso il reparto di isolamento, dove si consumavano le violenze e dove era stata posta l’attenzione, anche con le riprese video (come sempre decisive), da parte degli investigatori. Ed è proprio la non episodicità che dovrebbe allarmare tutti noi.
La tortura è qualcosa che riguarda l’intera comunità nonché lo stato della democrazia di un paese. Se non ci si indigna di fronte a un poliziotto che riempie di urina una cella di un detenuto o lo pesta senza ragione, vuol dire che siamo di fronte a un processo diseducativo di massa che ha investito le nostre coscienze. Vuol dire che è in corso la bancarotta delle agenzie della formazione pedagogica e dei corpi intermedi.
"Quanto emerso in queste ore relativamente a quello che è accaduto nel carcere di Trapani, dove 46 persone sono indagate per vari reati, tra cui quello di tortura, segnala ancora una volta quanto questo reato sia fondamentale, per diverse ragioni. Da una parte per perseguire i responsabili di questo crimine. Dall'altra, nel far sentire il supporto dello Stato alle persone che subiscono torture o violenze in carcere che oggi, molto più di prima, tendono a denunciare questi episodi. Per ultimo, anche per rompere il muro di omertà che troppo spesso in casi simili si creava in passato. Come già accaduto in altri casi, infatti, l'indagine - scattata dopo alcune denunce effettuate dalle persone detenute - è stata condotta dal nucleo investigativo della Polizia penitenziaria, nel caso specifico quello regionale di Palermo, coordinato dal nucleo investigativo centrale.
Ora ci auguriamo che si faccia piena chiarezza su quanto accaduto, riconoscendo in sede di indagini e processuale le eventuali responsabilità. Non possiamo però che esprimere soddisfazione nel sapere che all'interno dell'Amministrazione penitenziaria ci siano professionalità in grado di far respirare le persone detenute, riconoscendo i loro inalienabili diritti".
Queste le dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
"Il numero delle persone detenute nelle carceri italiane ha superato le 62.000 unità. Era dal 2013, cioè dall'anno della Sentenza Torreggiani con cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva...
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Ariano Irpino, Biella, Sassari, Teramo. Sono le quattro carceri dove tra venerdì e sabato, in 24 ore, si sono suicidate le ultime quattro persone detenute. Ultime delle, finora, 44 che...
RESCALED ed Antigone accolgono con favore le importanti conclusioni del Consiglio dell'UE in materia di detenzione su piccola scala Bruxelles, 14 giugno 2024 - Oggi i ministri della Giustizia dei 27 Paesi...
Nei giorni scorsi Antigone Campania ha presentato il primo rapporto regionale sulle condizioni di detenzione dei minori. La pubblicazione di questo lavoro vede la luce all’indomani di due eventi particolarmente significativi:...
Ieri nel carcere minorile Beccaria di Milano molti dei ragazzi detenuti hanno inscenato una protesta - che è consistita prima nel mancato rientro in cella e poi nella battitura delle...
Associazione Antigone è stata selezionata per partecipare al Programma Formula di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Cesvi Fondazione. Grazie al supporto di Intesa Sanpaolo e alle donazioni di tutti coloro che...