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Non è semplice descrivere il carcere, perché tutti già pensano di conoscerlo. Poi avviene a volte un'occasione - anche indiretta - per venire a contatto con questa realtà a noi contemporaneamente vicinissima e lontanissima. Un mondo a sé, separato da alte mura, che ripropone anche architettonicamente la distanza dalla vita normale. Spariscono gli stereotipi e la realtà carceraria, quella di un mondo dolente, diventa visibile. Alla lettura obiettiva di questo mondo le pagine del libro vogliono guidare.