COMUNICATO STAMPA - Dopo anni di indagini, udienze, assoluzioni, si è forse arrivati ad una svolta sul caso della morte di Stefano Cucchi. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò, chiudendo l'inchiesta bis sui responsabili del pestaggio contestano a tre carabinieri il reato di omicidio preterintenzionale.
Altri esponenti dell'arma, tutti in servizio all'epoca dei fatti alla stazione dei carabinieri Appia dove Cucchi fu portato immediatamente dopo il suo arresto, sono accusati di calunnia o di reato di falso verbale di arresto.
"Oggi è un giorno importante per il caso della morte di Stefano" dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD. "Fin dal primo momento siamo stati al fianco di Ilaria Cucchi in questa sua lunga battaglia"."E' grazie al suo coraggio e alla sua tenacia se la verità su questo caso non è stata insabbiata". "Un ringraziamento va anche al procuratore Pignatone".
"Ora - conclude Gonnella - ci auguriamo si vada dritti verso una sentenza che restituisca giustizia a Stefano, la sua famiglia e tutti noi".
ROMA, 17/01/2017
Cara amica, caro amico,
nel 2016 siamo stati in primo piano nella battaglia per i diritti umani.
Se il Parlamento è stato costretto ad affrontare temi quali la tortura, la dignità e il rispetto dei diritti nelle carceri, la riforma dell’ordinamento penitenziario, una giustizia più giusta e meno selettiva è stato anche grazie alla lotta di Antigone e degli iscritti alla nostra Associazione.
Purtroppo il clima di insicurezza sociale che si vive, abbinato all’allarme provocato dal terrorismo, fanno sì che le retoriche del populismo penale tornino nuovamente in campo.
Lo scorso mese di luglio presentammo la campagna #NonIsoliamo i diritti, con una proposta di legge per la riforma del regime dell'isolamento, consapevoli dei rischi che esso ha per la salute psico-fisica della persona detenuta. Oggi quella proposta è stata depositata alla Camera dei Deputati.
A firmarla finora sono stati i deputati Daniele Farina, Arcangelo Sannicandro, Arturo Scotto, Donatella Duranti, Marisa Nicchi, Annalisa Pannarale, Serena Pellegrino, Giovanna Martelli, Gianni Melilla, cui si sono aggiunte Marialuisa Gnecchi e Gessica Rostellato.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto a tutti i deputati chiedendo di sottoscrivere a loro volta la proposta.
Ti invitiamo a fare lo stesso, scrivendo ai deputati (a tutti, a quelli del tuo partito o quelli del tuo territorio) chiedendo loro di apporre la firma e di lavorare affinché la proposta di legge venga discussa e approvata.
Qui trovi il testo della legge da inviare nella e-mail.
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COMUNICATO STAMPA - "Oggi il Capo della Polizia in alcune interviste conferma l'intenzione del Governo di riaprire un CIE per regione, prevedendo finanche la permanenza obbligata in essi fino a un anno. Ricordiamo che non molto tempo fa, proprio per le ingiustizie, le disumanità e l'ineffettività del sistema di identificazione - per il quale un allungamento del periodo di trattenimento si rivela privo di efficacia -, i tempi furono fortunatamente ridotti a novanta giorni.
La detenzione nei CIE, va altresì ricordato, avviene per persone che non hanno commesso un reato o che, avendolo commesso, hanno già scontato la propria pena. Non va quindi trasformata in detenzione arbitraria.
COMUNICATO STAMPA - "Nella conferenza stampa di stamattina il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro degli Interni Marco Minniti sono tornati sull'argomento radicalizzazione nelle carceri, relativamente al terrorismo di matrice islamica.
Più volte abbiamo avuto modo di ribadire come il rischio radicalizzazione si combatta solamente attraverso l'applicazione degli standard internazionali del Consiglio d'Europa e cioè attraverso il riconoscimento dei diritti religiosi, degli stranieri, da accompagnare ad una costante informazione, possibile solo attraverso un staff specifico fatto di mediatori culturali e linguistici.