COMUNICATO STAMPA - “Non si può parlare di rieducazione e risocializzazione dei detenuti se poi alle 15.30 il carcere si chiude ad ogni attività e alla comunità esterna”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone, in riferimento al provvedimento adottato nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso di interrompere tutte le attività a partire dalle 15.30, a seguito dell’evasione di tre detenuti avvenuta qualche settimana fa.
“Fatte salve le legittime decisioni in materia di sicurezza – prosegue Gonnella – non è pensabile che oltre mille detenuti scontino problemi organizzativi e di organico dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Tra le attività costrette a chiudere in anticipo c’è anche lo “Sportello per i diritti” dell’Associazione Antigone che svolge la propria attività nell’istituto e i cui volontari, lo scorso 18 novembre, sono stati invitati ad uscire in esecuzione del recente provvedimento.
COMUNICATO STAMPA - “Che votino Si o No l’importante è che i detenuti possano votare”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
“Il voto è un diritto costituzionalmente garantito, per questo, proprio nel momento in cui i cittadini italiani sono chiamati a votare se accettare o meno la riforma della Costituzione, è necessario affermare ancora una volta i diritti in essa contenuti, attivando tutte le misure necessarie affinché i tanti detenuti senza interdizione possano esprimere la propria opinione” dichiara Gonnella.
Nelle ultime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio del 2013 i vontati furono complessivamente 3.426, pari a circa il 5,2% dei reclusi. La partecipazione alle elezioni precedenti, quelle del 13 e 14 aprile 2008 fu ancora più bassa, attestandosi al 2,4%, pari a 1.368 votanti. 3
Questi dati tuttavia tengono conto dei presenti e non degli aventi effettivamente diritto.
“Chiediamo all’Amministrazione Penitenziaria e alle Direzione delle carceri di attivarsi - conclude Gonnella - affinché ci sia informazione sul voto, sulla possibilità di votare e sulle procedure che i detenuti devono attivare per vedere garantito questo loro diritto”.
Ieri è scomparso Umberto Veronesi.
Nella sua vita aveva speso la sua autorevolezza per i diritti e le libertà civili occupandosi, tra i tanti temi, anche di carceri e di pena.
Aveva preso posizione infatti per l'abolizione dell'ergastolo e si era concentrato sul diritto alla salute dei detenuti che spesso, dietro le sbarre, aveva definito un optional.
Grazie Prof!
Nell'ambito del nostro osservatorio da aprile abbiamo girato diverse carceri italiane con le nostre videocamere. Insieme a noi c'era un giornalista di Repubblica.
Proprio insieme a questo giornale abbiamo realizzato un reportage dalle carceri. Attraverso una serie di puntate monotematiche racconteremo, attraverso le parole di detenuti, operatori e agenti della polizia penitenziaria cosa accade nelle prigioni italiane.
La prima puntata è dedicata all'ingresso in carcere. Dalla registrazione alle visite mediche: così si vive l'impatto con le sbarre.
Attraverso la campagna Partiamo da 20x20 vogliamo far sì che, entro il 2020, il 20% del bilancio dell'Amministrazione penitenziaria venga speso per il sistema delle misure alternative. La Commissione Bilancio in questi giorni sta lavorando all'esame della Legge di Stabilità 2017 e a breve scadranno i termini per la presentazione degli emendamenti che, come accade spesso nell'iter di approvazione, vanno a modificare i contenuti iniziali del disegno di legge.
Per questo abbiamo inviato a tutti i Deputati il documento relativo alla campagna chiedendo che vengano presentati emedamenti coerenti all'obiettivo di un cospicuo aumento dei fondi per le misure alternative.