La notizia non sfuggì al mitico – direbbe Homer Simpson – Matteo Salvini.
Il sito ilsudconsalvini.info annunciò una pronta visita di Salvini a Bari. I titoli dei giornali non lasciavano dubbi: pronti a colpire; volevano colpire Circo Massimo e Colosseo; scoperta cellula legata all’Isis, fermati militanti dell’Isis. Accade però che il Gip barese dichiara gli indizi di terrorismo insussistenti: uno dei tre arrestati è scarcerato. Per gli altri restano le accuse più banali di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Che dire? Tre considerazioni a margine.
HIV, epatite C (HCV) e tubercolosi (TB) sono una grande minaccia per la salute in carcere e il loro livello di diffusione tra la popolazione detenuta è molto più elevato che tra i liberi cittadini.
Tra i detenuti al 7,4% è stata diagnosticata una infezione da epatite C, al 2% una infezione da HIV ed al 0,6% da tubercolosi. In Italia queste percentuali sono rispettivamente attorno al 2% (epatite C), allo 0,2% (HIV) ed inferiore allo 0,01% (tubercolosi).
Le carceri e gli altri luoghi di detenzione costituiscono ambienti ad alto rischio di trasmissione di queste patologie.
COMUNICATO STAMPA - Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha espresso parere favorevole al ritorno in semilibertà di Doina Matei. Questa è veramente una bella notizia, segno di una magistratura forte e non dipendente dalla pancia e dagli umori popolari. Contro di lei sono state espresse parole in libertà, parole pesanti, parole che fanno male, che hanno prodotto un danno sociale, politico, umano e culturale incalcolabile.
Doina Matei era una ragazzina quando è stata condannata a sedici anni di carcere. Una enormità che è più o meno il massimo della pena in quei Paesi che hanno abolito l’ergastolo.
COMUNICATO STAMPA - ANTIGONE/LEGITTIMA DIFESA. Dichiarazione di Patrizio Gonnella, Presidente di Antigone
E’ sbagliato, pericoloso, grave cambiare nuovamente le norme sulla legittima difesa sull’onda di fatti di cronaca o delle emozioni popolari. L’articolo 52 del codice penale è stato già modificato dal governo Berlusconi nel 2006 a fine legislatura per evidenti motivi elettorali. Quella norma fu voluta insieme alla legge Cirielli sulla recidiva e alla Fini-Giovanardi sulle droghe per cercare di recuperare il consenso perduto.
Tutti i penalisti liberali e democratici sanno che non si cambiano le norme a ogni piè sospinto, che il legislatore deve essere razionale e non deve assecondare gli umori da bar altrimenti è facile che di scivolamento in scivolamento si arrivi a legittimare la pena di morte.
Era il 1997 quando Antigone promosse un convegno che aveva quale tema l'Ombudsman nei luoghi di privazione della libertà. Sono trascorsi quasi vent'anni e l'Italia ha finalmente nominato una figura di monitoraggio.
Siamo oggi nel 2016 e il tema della tutela dei diritti e della dignità delle persone detenute o comunque private della libertà resta un tema civile e politico di grandissima rilevanza su scala nazionale e internazionale.
Di questo vogliamo discuterne insieme a chi ha un ruolo in ambito sovranazionale o nazionale di prevenzione della tortura, ai responsabili degli apparati di sicurezza e alle ONG.
Per farlo abbiamo organizzato il Convegno Internazionale "Dignità e diritti umani nei luoghi di privazione della libertà. L'istituzione del National Preventive Mechanism in Italia" che si terrà a Roma il 20 e 21 maggio 2016.
IL PROGRAMMA
LE BIO DEI PARTECIPANTI (in fase di aggiornamento)
Per partecipare è necessario essere iscritti. Le iscrizioni sono state chiuse il 18 maggio alle 14 per il venerdì. Per la giornata di sabato l'accesso è libero.
Il convegno è riconosciuto come attività formativa dall'Ordine degli Avvocati di Roma, utile per l'acquisizione di 13 crediti formativi ordinari.
Aiutaci a sostenere le spese organizzative del Convegno con una donazione. Puoi farlo seguendo le modalità indicate qui e specificando nell'oggetto "Convengo internazionale maggio 2016".
Tutte le donazioni a favore di Antigone sono fiscalmente deducibili o detraibili.