"Il Sindaco di Padova ignora la legge. Non sa cosa siano i diritti umani. Non conosce le norme e le sentenze della Corte Europea dei diritti umani". Sono le prime parole di Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone, in seguito ad uno dei primi casi di applicazione del decreto che prevedeva un rimedio compensativo per i detenuti che avessero subito un trattamento inumano e degradante ai sensi dell'art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. "L'Italia ha per anni maltrattato i propri detenuti - prosegue Gonnella. Il risarcimento è d'obbligo perché lo prevede la legge e perché, suo malgrado, siamo in Europa. Solo il difensore civico di Antigone ha già presentato centinaia di ricorsi. Questa è la prima condanna. Stia tranquillo Bitonci che ne arriveranno altre". "D'altronde le colpe hanno nomi precisi molti dei quali leghisti: una menzione la meritano Bossi, la cui legge sull'immigrazione ha riempito le carceri; Castelli, che negli anni in cui era Ministro ha lasciato il sistema penitenziario nel degrado totale. La Corte dei Conti dovrebbe rivalersi su di loro" conclude il presidente di Antigone.
Il modulo per presentare l'istanza di risarcimento (link) con un commento dell'avvocato Simona Filippi, Difensore Civico di Antigone.
A Saluzzo, in Piemonte, dove lo scorso febbraio è stato inaugurato il primo museo italiano della Memoria carceraria, si terrà dal 2 al 5 ottobre, la Scuola di formazione 2014 di Antigone. Le giornate saranno aperte da un incontro pubblico dal titolo Il senso e la storia della pena, presieduto da Claudio Sarzotti e con relatori Amedeo Cottino, Giuseppe Mosconi, Guido Neppi Modona. Il convegno sarà preceduto da una Presentazione delle iniziative della Compagnia di San Paolo nell'ambito dell'esecuzione penale (a cura della Compagnia di San Paolo) e dai saluti Roberto Pignatta (Assessore alla Cultura del Comune di Saluzzo), Bruno Mellano (Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte), Maria Pia Brunato (Garante delle persone private della libertà del Comune di Torino), Enrico Sbriglia (Provveditore Regione Piemonte Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), Giorgio Leggeri (Direttore Casa di reclusione – Casa circondariale “Rodolfo Morandi” di Saluzzo).
Nel pomeriggio del sabato è prevista una lezione di Mauro Palma su La tutela dei diritti dei detenuti in Europa.
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TAKE FIVE è un film di Guido Lombardo con Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Salvatore Ruocco, Carmine Paternoster, Gaetano Di Vaio, Vittoria Schisano e con la partecipazione di Esther Elisha.
TAKE FIVE è un classico del jazz registrato dal Dave Brubeck Quartet nel 1959. Divenuto celebre soprattutto per il suo caratteristico ritmo in 5/4, un irregolare tempo quintuplo in cinque beat.
È da allora anche un’espressione idiomatica, il cui senso, letteralmente, è “Prendine Cinque”.
Cinque sono, infatti, i protagonisti del film TAKE FIVE che mantengono nella finzione gli stessi nomi, e in qualche caso le stesse esperienze, dei loro interpreti.
Cinque “assolo” in una delle città più jazzy del pianeta: Napoli.
La campagna Call for a Global Study on Children Deprived of Liberty ha organizzato un evento a New York il 13 ottobre, durante la settimana dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini. L'associazione italiana Antigone ha partecipato alla campagna prima dell'estate e sostiene la richiesta di una ricerca che ancora non è stata compiuta nonostante ve ne sia un grande bisogno. I dati quantitativi e qualitativi sono assolutamente insufficienti. In tutto il mondo, i bambini vengono troppo spesso privati della loro libertà. La detenzione non è usata come ultima possibità, come stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia.
La detenzione dei bambini è dannosa ma in crescita
Uno studio sui bambini privati della libertà è necessario, sostiene la campagna, poiché un crescente numero di bambini sono privati della loro libertà ogni anno, nonostante le prove che la detenzione sia costosa, inefficace e abbia un impatto negativo sulla salute e sullo sviluppo dei bambini. Il numero esatto dei bambini privati della libertà in tutto il mondo è sconosciuto. Uno studio globale fornirebbe dati completi su tutte le forme di detenzione dei bambini, valuterebbe come gli standard internazionali vengono implementati sul campo e individuerebbe le raccomandazioni e le best practices da implementare, incluse le alternative al carcere che possono risultare più proficue sia per i bambini che per la società.
Dall'introduzione:
I documenti qui presentati rappresentano il prodotto finale del progetto “Lavoro dentro per essere liberi fuori - una ricerca sul nuovo carcere della Provincia di Bolzano”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo (n.fasc.2/011/2013).
Il progetto è stato strutturato in tre fasi le quali insieme concorrono alla definizione di un modello, sia strutturale che organizzativo, per la nuova Casa Circondariale di Bolzano.
Fase n.1
Ricerca sulle “buone prassi” e sul contesto giuridico normativo in tema di reinserimento sociale e sui diritti fondamentali delle persone detenute: Umanizzazione del carcere e della pena.
Fase n.2
Ricerca ed elaborazione di un modello architettonico.
Fase n.3
Ricerca-azione sul mondo del lavoro dell ́Alto Adige.