di Patrizio Gonnella
Il garante-poliziotto nominato dal sindaco di Roma Alemanno allo scopo di tutelare i diritti dei detenuti ha rinunciato “per ragioni personali e di incompatibilità con il ruolo ricoperto presso l'amministrazione penitenziaria”. Tali e tante erano state le critiche, le perplessità, gli stupori per aver affidato a un agente di polizia penitenziaria in servizio un incarico di protezione dei diritti delle persone private della libertà personale, che l’ispettore (mancato garante) e il Sindaco hanno dovuto fare marcia indietro.
Quella nomina era una provocazione politica e culturale. Un unicum al mondo. Il passo indietro, dovuto, è stato comunque importante. Tutti possono sbagliare.