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Denuncia degli universitari stranieri "vittime dell'usura per studiare", Corriere della Sera, 08/04/07

IL CASO L' incubo degli studenti: «Affitto, tasse, cibo, il carovita a Milano pesa. Farsi prestare i soldi è ormai una regola, non abbiamo scelta. Le collette non bastano»
 

Denuncia degli universitari stranieri «Vittime dell' usura per studiare»

 

«Immigrati vittime degli usurai per studiare» Denuncia degli universitari: troppi 5 mila euro per i permessi, costretti a ricorrere al lavoro nero e agli strozzini
     
«Mi servivano 2 mila euro. In poche ore qualcuno mi ha trovato i soldi». Un prestito per quattro giorni. Tempo di sistemare i documenti. E garantirsi un altro anno al Politecnico. A che prezzo? «Ne ho restituiti 2.600». Seicento euro per un prestito di pochi giorni è usura. Ci finiscono dentro gli studenti extracomunitari che frequentano le università milanesi. Dice la legge: quando si chiede il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio bisogna dimostrare di avere 5 mila euro in banca. Non ce li ha nessuno. Gli usurai, per molti, sono l' unica strada. Il principio, definito in un decreto del 1999, stabilisce che uno studente debba dimostrare di possedere i mezzi per mantenersi. Sacrosanto. La pratica però è fatta di sacrifici, paure, precarietà, fino ai prestiti illegali. La spiega uno studente camerunese, terzo anno di Ingegneria al Politecnico: «Tra tasse universitarie, libri, affitto e cibo come si può pensare che uno studente accumuli 5 mila euro?». Come? Arrangiandosi. Al momento in cui si chiede il rinnovo del permesso, scatta una sorta di colletta tra amici, parenti, famiglie nel Paese d' origine, a volte parroci, altre i datori di lavoro. Raggiunta la somma, si ottiene l' estratto conto dalla banca che servirà per i documenti. E il giorno dopo si restituisce tutto. Così si aggira la legge: «Per necessità». Ammettono gli studenti: «Non c' è altra scelta». Tra i 4 mila stranieri nelle università milanesi, secondo una ricerca dell' associazione MeglioMilano, gli extracomunitari sono l' 85 per cento. La regola vale per tutti: «Farsi prestare i soldi è la norma», racconta Erlir Puto, albanese, laureato in giurisprudenza alla Statale, tornato a lavorare a Tirana ed ex presidente dell' associazione New albanian generation era. La vivono così: «Un' ossessione». Ci si passa ogni anno. Racconta un altro studente del Politecnico, camerunese: «Senza permesso di soggiorno il tuo sogno di diventare ingegnere svanisce. Inizi a pensare che la tua famiglia ha investito tutto su di te, ha fatto sacrifici e se non trovi quei 5 mila euro ti ritrovi al punto iniziale. Hai buttato via soldi, fatica, speranze». Le università offrono borse di studio, ma non per tutti. Col permesso per studenti non si può lavorare più di venti ore a settimana. Fanno le pulizie, i magazzinieri, le baby sitter. Qualcuno ha trovato un posto come steward a San Siro. Scaduto il permesso, salta il lavoro. E poi ci sono le lezioni e gli esami: «Spesso non ce la fai a comprare i libri - racconta una studentessa al terzo anno di medicina alla Statale - ti senti inferiore. Ma comunque bisogna tener duro e continuare». Qualcuno non ce la fa. Il nodo restano sempre quei cinquemila euro: «Conosco cinque ragazzi a cui il permesso di soggiorno non è stato rinnovato», racconta lo studente camerunese. Altra soluzione per ottenere i documenti: qualcuno che garantisca attraverso una polizza di fidejussione stipulata con un' agenzia di assicurazioni. Costo: 250-300 euro. E bisogna avere qualcuno che dia garanzie sufficienti. Altri ragazzi ripetono: «Non si può giustificare, ma alcuni finiscono sulla cattiva strada». Un' alternativa ci sarebbe: «Dimostrare di avere entrate ogni mese, allegando ovviamente i certificati degli esami. Quale universitario italiano potrebbe accumulare cinque mila euro in un anno?». La maggior parte di questi ragazzi tornerà nel proprio Paese dopo gli studi. Si ritengono una parte sana dell' immigrazione, che «la legge spinge però a fare cose sbagliate». Perché in ogni comunità si trova qualcuno «pronto a sfruttare la debolezza». I prestiti a usura avvengono per questo. «Ho dovuto farlo una sola volta - racconta lo studente camerunese che ha pagato 600 euro di "interessi" - ma ogni anno sono a rischio, come tutti i miei colleghi». Più il prestito è elevato, più sale la richiesta. Si può arrivare a pagare mille euro. E allora si fanno altri debiti: «Ma senza permesso, la tua vita è finita». * * * La vicenda GLI ISCRITTI Secondo una ricerca dell' associazione MeglioMilano, gli studenti stranieri iscritti negli atenei milanesi sono poco più di 4.000, pari al 2 per cento degli iscritti totali LE FACOLTA' Gli stranieri sono iscritti prevalentemente negli atenei dedicati alle arti, accademia di Brera, Conservatorio, Naba. Molti stranieri frequentano anche le facoltà di ingegneria e medicina L' ORIGINE La quota maggiore di studenti (53 per cento) proviene dall' Europa dell' Est. Dai Paesi dell' Unione europea arriva il 13 per cento degli immatricolati, il 12 per cento dai Paesi asiatici/medio-orientali. L' 8 per cento dall' Africa. Solo il 2 per cento dal Nord America L' ATTRATTIVA Secondo MeglioMilano «i dati confermano che l' attrattività degli atenei milanesi è, nel suo complesso, piuttosto limitata, e che costituisce un punto di riferimento soprattutto per i paesi meno avanzati e più vicini all' Italia»
     
Santucci Gianni