Ferrero: "Permessi, 70 euro sono troppi"
"Chiedere 70 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno è un furto": lo ha detto oggi il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, che ha ribadito l'intenzione di affidare al più presto ai Comuni le pratiche di rinnovo. Ferrero ha poi annunciato che il disegno di legge di riforma dell'immigrazione arriverà molto probabilmente venerdì in Consiglio dei ministri. Il testo però non convince del tutto il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, che si è detto "perplesso" soprattutto sulla figura dell'autosponsor
ROMA - "Pagare 70 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno è un furto”. Lo ha detto oggi a RaiUtile il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. “Quella fra Poste e ministero dell'Interno – ha aggiunto - è una convenzione che abbiamo ereditato dal precedente governo”. L'accordo con le Poste, secondo il ministro, “non solo ha dei costi assurdi, ma è inefficace, perché un immigrato deve pagare per un servizio che non ha. Per questo vogliamo superare prima possibile l'attuale situazione, attraverso il passaggio ai Comuni del rinnovo dei permessi di soggiorno. Quel che stiamo verificando con il ministro dell'Interno è che i municipi che sono già in grado di farlo siano messi in condizione di cominciare subito".
Ferrero ha poi annunciato, a margine del Convegno L'integrazione possibile dedicato al viaggio che ha compiuto nelle Regioni italiane, che “al 90% la legge di riforma sull'immigrazione andrà in Consiglio dei ministri venerdì”.
Nel corso del convegno, il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini ha parlato della necessità di considerare l'immigrazione “come una opportunità da governare" e ha affermato che "certamente c'è bisogno di immigrati. Tutti sanno che nei prossimi 50 anni l'Europa avrà bisogno di alcune decine di milioni di lavoratori extracomunitari". Ha aggiunto però che "è indispensabile non trasformare l'illegalità in legalità, ma offrire condizioni di lavoro regolare". E ha suggerito tre pilastri per l'immigrazione: "incoraggiare il lavoro regolare, contrastare anche penalmente il lavoro nero, favorire l'integrazione nel rispetto della legge".
Il vicepresidente della Commissione Ue ha poi espresso forti perplessità sulla figura dell'autosponsor prevista nella proposta di riforma della legge sull'immigrazione messa a punto dai ministri Amato e Ferrero. “L'aspirante immigrato che si sponsorizza da solo - ha detto - non dà alcuna garanzia di non essere preda del traffico di manodopera illegale". Secondo Frattini, l'unica opportunità potrebbe essere quella di "puntare sul ruolo delle associazioni imprenditoriali, perché loro sanno di quanti lavoratori c'è bisogno, a Varese o a Gorizia. Sono gli ambiti locali che devono fare la differenza".
Intanto oggi l'Istat ha diffuso gli ultimi dati sulla popolazione straniera presente in Italia, che al primo gennaio 2006 era di oltre di due milioni e 700 mila persone, per l'esattezza 2.767.964. Dal 1996, rileva l'Istituto di statistica, sono arrivati poco meno di 2 milioni di stranieri. L'aumento maggiore è ancora quello dovuto agli effetti della sanatoria del 2002. La comunità più numerosa è quella romena (271.491 unità), seguita da quelle albanese (256.916) e marocchina (239.728). Distanziati, ma comunque con oltre 100 mila presenze, seguono i cittadini dell'Ucraina, comunità di recente immigrazione a forte prevalenza femminile, i cinesi (114.165), la cui comunità è composta soprattutto da famiglie, poi i filippini, i senegalesi e i tunisini.
L'Istat ha ottenuto queste cifre sommando i numeri dei minori stranieri residenti ai dati del Viminale relativi ai permessi di soggiorno validi, che risultano in aumento nel Nord e in particolare nel Nordest (+16,4%). In calo invece i permessi per lavoro nel Mezzogiorno (-23%). La classe di età che cresce più rapidamente è quella dei minorenni, quasi quintuplicati dal 1996, grazie ai numerosi nati in Italia da genitori stranieri (oltre 285 mila tra il 1996 e il 2005) e ai ragazzi arrivati per ricongiungimento. In un decennio, i minorenni sono passati dal 13,1% cento al 21,2% della popolazione straniera.