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A Roma immigrati da 190 Paesi diversi, Metropoli, 18/04/07

A Roma immigrati da 190 Paesi diversi

Presentato il terzo rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni. Nella Provincia di Roma vivono 360mila stranieri: sono di 190 nazionalità diverse, ma le prime dieci rappresentano da sole il 60%. I romeni sono nettamente i più numerosi (90.000 in tutta la Provincia). Seguono filippini e polacchi. Negli ultimi anni molti immigrati hanno lasciato la capitale e si sono trasferiti nei Comuni della Provincia, in particolare in quelli del litoraledi Antonia Ilinova

ROMA - All'inizio del 2006 gli immigrati soggiornanti nella Provincia di Roma erano oltre 360mila, 12% del totale nazionale e oltre 87% del numero complessivo del Lazio. Sono di centonovanta nazionalità diverse, ma le prime dieci comunità rappresentano da sole il 60%. Su dieci residenti stranieri, quattro sono dell'Est Europa, due dell'Unione europea, due sono asiatici, uno americano e uno africano. Il primato spetta ai romeni che rappresentano un quarto di tutti i migranti, seguiti da filippini e polacchi. E' la Capitale a ospitare il maggior numero di stranieri (oltre 235mila), seguita da Guidonia Montecelio (4.525), Fiumicino (4.209), Ladispoli (3.912), Tivoli (3.076) e Pomezia (2.998).

Sono alcuni dei dati che emergono dal Terzo rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni, elaborato con la collaborazione della Caritas, del Comune, la Provincia e la Camera di Commercio di Roma. Il dossier conferma quella dei romeni come prima comunità in tutti i Comuni della Provincia, ad eccezione di Nettuno dove a prevalere sono i bulgari (20%). La comunità filippina, seconda nella graduatoria provinciale, si concentra invece per il 93% nella Capitale. Polacchi e albanesi sono maggiormente distribuiti su tutto il territorio. Gli albanesi rappresentano la collettività più diffusa territorialmente (soltanto il 38% risiede a Roma, mentre la parte rimanente è sparsa nei Comuni della Provincia, con una più alta incidenza nell'area dei Castelli Romani).

Roma città però attrae di meno. Nel 2001, sul totale degli stranieri nella Provincia, 76,1 vivevano nella Capitale, mentre alla fine del 2005 erano 68,7. Ad attrarre i migranti nei Comuni minori è principalmente il costo più accessibile degli affitti. La preferenza cade sui centri del litorale romano. In quest'area i residenti stranieri, da 17.663 nel 2004, sono arrivati a quota 21.453 nel 2005. La popolazione migrante residente nei Comuni costieri costituisce circa il 30% di quella residente in tutta la Provincia di Roma, esclusa la Capitale. Ad Anzio risiedono soprattutto bulgari (353), indiani (323) e marocchini (242). I polacchi invece sono più numerosi a Ladispoli (591), Pomezia (460) e Fiumicino (404). “A Civitavecchia sembra essersi spostato un intero paese della Romania (Piatraneamt) – si dice nel Rapporto - grazie alle catene migratorie e alle reti familiari che si sono attivate a seguito dei racconti di due sacerdoti rumeni che a Civitavecchia emigrarono per primi”.

La costa laziale è tra le zone maggiormente ricche di imprese con titolari di cittadinanza estera. Tra i primi dieci Comuni (al di fuori di Roma) con il numero più elevato di proprietari e soci d'azienda stranieri, sette sono Comuni costieri: Ladispoli (417), Anzio (281), Pomezia (240), Fiumicino (237), Ardea (200), Nettuno (161), Civitavecchia (126). In quest'ultimo Comune negli scorsi anni il premio di migliore imprenditore è stato dato a un cittadino cinese. La tendenza ad avviare attività proprie è tra le note positive che caratterizzano l'area romana. Qui, nel 2005 gli immigrati titolari di impresa sono aumentati del 32 %. Nel Lazio sono oltre 13mila, di cui più di 11mila nella Provincia di Roma, nove % del totale nazionale.

Secondo l'Istat gli stranieri costituiscono poco meno di un decimo dell'occupazione complessiva a Roma, mentre a livello italiano l'incidenza dei lavoratori immigrati è del 5,6%. Il tasso di occupazione è del 75,2%. C'è un'alta presenza anche di minori figli dei migranti. Tra le regioni italiane il Lazio è al quinto posto per numero di alunni stranieri, uno ogni 19 bambini italiani. Nella sola Provincia di Roma gli alunni non italiani sono 33.358, ossia l'80,7% del totale regionale. Superano la media nazionale anche gli universitari di cittadinanza estera negli atenei romani statali (6.563 su un totale di 201mila).

“Questa nuova realtà internazionale, interculturale, imprenditoriale e interreligiosa – ha commentato il direttore della Caritas diocesana di Roma Guerino Di Tora, – è un'occasione di tenerci in contatto con il resto del mondo. Rappresenta un fattore positivo e migliorativo della nostra società. Ma ci sono anche numerosi problemi da affrontare. Non dobbiamo aver paura di aprirci alla prospettiva dello scambio, cercando di mediare, limare, aggiustare, indirizzare, armonizzare e preparare, quindi, una sintesi più ricca”.