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Libertà religiosa e parità ecco la Carta dei valori, Metropoli, 24/04/07

Libertà religiosa e parità ecco la Carta dei valori

Libertà religiosa, uguaglianza fra i sessi, diritto all'istruzione, alla salute e alla cittadinanza. Ma anche rifiuto della poligamia e del niqab, il velo che copre il volto: sono i contenuti della Carta dei valori, della cittadinanza e dell'integrazione varata ieri per volontà del ministro dell'Interno Giuliano Amato. Positive le prime reazioni delle comunità straniere e delle diverse confessioni religiose. Ecco il testo completo del documento

ROMA - La centralità della persona umana e la sua dignità alla base dell'idea dell'integrazione, l'uguaglianza fra uomo e donna e il diritto alla libertà religiosa. Sono questi i principi fondamentali che ispirano la “Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione” presentata oggi alla presenza del ministro dell'Interno Giuliano Amato. Il documento è stato elaborato da un comitato scientifico coordinato dal professor Carlo Cardia dell'università di Roma Tre.

La carta, ha sottolineato Cardia, indica i valori ispiratori della società italiana, che riguardano tutte le confessioni religiose e le comunità immigrate ma anche i cittadini italiani. Il documento parte dal principio che ogni cittadino immigrato deve godere di tutti i diritti previsti dal nostro sistema ma anche gli stessi doveri, "senza coni d'ombra e zone franche". Fra i principi ribaditi nel documento, particolare peso viene dato appunto all'eguaglianza fra uomo e donna. Mentre per quanto riguarda la famiglia si ribadisce che è una società naturale fondata sul matrimonio con "uguali diritti e responsabilità" da parte di entrambi i coniugi, e per questo con struttura monogamica. "Vogliamo evitare alle donne – ha detto Cardia – l'umiliazione della poligamia che, abolita già in alcuni paesi come la Turchia e la Tunisia, non può mettere radici in Italia e in Europa".

Sempre nel documento si afferma che in Italia ''non si pongono restrizioni all'abbigliamento della persona, purché liberamente scelto, e non lesivo della sua dignità. Non sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto perché ciò impedisce il riconoscimento della persona e la ostacola nell'entrare in rapporto con gli altri”.

Quanto alla laicità dello Stato affermata nella Carta dei valori, ha spiegato Cardia, "si tratta di una laicità accogliente e positiva. Accogliente perché si intende valorizzare il patrimonio culturale di ciascuno, e positiva perché l'Italia rispetta le diversità. Ma al tempo stesso si tratta di una laicità ferma e rigorosa. La libertà religiosa deve essere riconosciuta a tutti e deve essere esclusa ogni forma di violenza o di istigazione alla violenza".

La Carta pone poi attenzione alla scuola come luogo per la formazione della persona, l'educazione alla legalità, la promozione dei diritti ed il rispetto delle differenze culturali e religiose. Fra i principi evidenziati la condanna dell'antisemitismo, del terrorismo, della xenofobia, e in particolare dell'islamofobia, e l'impegno dell'Italia all'abrogazione della pena di morte.

'Il documento siglato oggi - ha commentato da parte sua il sottosegretario all'Interno e con delega all'immigrazione, Marcella Lucidi - segna in passo importante verso il dialogo attraverso una serie di principi che traggono la loro linfa dalla Costituzione''; è uno strumento ''innovativo'' che il Paese potrà mettere in campo per una migliore politica dell'integrazione.

La presentazione pubblica della Carta, ha detto il ministro Amato, è solo il primo passo di un percorso che proseguirà con il recepimento del suo contenuto da parte di chi vorrà aderire, a cominciare dagli interlocutori che hanno collaborato alla stesura. Per quanto lo riguarda, ha aggiunto Amato, il ministero dell'Interno si ispirerà a questo documento nei rapporti con le varie comunità straniere e con le diverse confessioni religiose presenti in Italia. La Carta però, ha osservato, "non può essere imposta ai cittadini: chi vuole aderire lo potrà fare ".

Per parte sua Amato ha osservato che proprio l'adesione alla Carta dei valori potrebbe essere richiesta a coloro che chiedono di ottenere la cittadinanza italiana. Si tratta al momento di una semplice proposta, anche perché il documento non ha valore vincolante e non è ancora stato condiviso dal Parlamento. Ma un decreto del Viminale ha confermato nel suo ruolo il Comitato scientifico, che d'ora in poi sarà impegnato nel far conoscere la carta e promuoverne un ulteriore approfondimento.

Tra gli obiettivi della Carta dei valori, ha concluso Amato, c'è la speranza che il documento possa concorrere a consolidare il fattore identitario degli islamici che sono in Italia, il cosiddetto Islam italiano. Amato ha fatto notare che proprio l'adesione alla Carta potrebbe "anche consolidare forme aggregative meno frantumate di quelle attuali e creare le premesse di una intesa fra lo Stato e l'organizzazione religiosa islamica cui, come cittadino italiano, aspiro".

(ANSA)

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