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Pattuglie Ue contro gli immigrati, Il Manifesto, 27/04/07

Pattuglie Ue contro gli immigrati
A. d'Arg.
Bruxelles

O per l'estate o per l'inverno, le pattuglie europee di intervento rapido per far fronte a flussi migratori eccezionali saranno sicuramente operative prima della fine del 2007.
Ieri il Parlamento europeo ha infatti approvato a larghissima maggioranza, 526 favorevoli, 63 contrari e 28 astensioni, la relazione del liberale belga Gerard Deprez che dà il via libera alla creazione di queste equipe che si chiameranno Rabit. Ora manca solo il sì scontato e definitivo dei 27, che arriverà a giugno, poi a seconda dei tempi necessari per la trasposizione legale del regolamento di attuazione (tempi corti per qualche funzionario, lunghi per qualcun altro) le squadre diventeranno operative.
Si tratta in concreto di gruppi di agenti qualificati da mandare in uno Stato membro nel caso di forti ondate migratorie, come accaduto nel recente passato alle isole Canarie, ma anche nel Mediterraneo ed in particolare a Malta e Lampedusa. Il regolamento prevede un numero totale di 450 agenti di frontiera che i 27 metteranno a disposizione di Frontex, l'Agenzia per il controllo delle frontiere esterne con sede a Varsavia. Spetterà sempre a Frontex decidere se la richiesta di aiuto avanzata da una capitale di uno stato menbro merita di essere avallata mandando sul posto in tempi rapidi gli agenti di frontiera con il bracciale blu della Ue. Poi, entro cinque giorni, le squadre dovranno essere pronte e capaci di muoversi sul territorio.
Per Giusto Catania della Sinistra unitaria europea le squadre Rabit rappresentano «l'ennesimo filo spinato che viene innalzato ai confini della fortezza Europa». Il regolamento approvato ieri crea un meccanismo volto a fornire assistenza operativa rapida «per un periodo limitato» allo Stato membro che ne faccia richiesta e che si trovi a fare fronte a «sollecitazioni urgenti ed eccezionali». Ognuno dei ventisette dovrà obbligatoriamente, dice il Parlamento, mettere a disposizione i propri uomini, una posizione che alcune capitali non condividono, preferendo un approccio volontario.
Andando sul pratico, solo la Germania ha già risposto presente con l'annuncio di 100 uomini, gli altri dovranno definire i propri contingenti nelle prossime settimane. Poi le guardie di frontiera in missione potranno lavorare in qualsiasi paese Ue, anche se saranno sottoposte alla supervisione e agli ordini delle forze di polizia dello stato che li ospita, anche per quanto riguarda l'uso delle armi e della forza. Agli agenti del luogo spetterà anche adottare i provvedimenti di respingimento. Un emendamento precisa che bisognerà dare la massima attenzione al rispetto della dignità umana durante queste operazioni comuni, non operare discriminazioni, e agire proporzionalmente al compito richiesto. L'unica garanzia prevista.
Quanto alle spese, gli stipendi degli agenti in trasferta continueranno a essere pagati dallo Stato di provenienza, mentre il resto (viaggio, alloggio, vitto, ecc.) sarà sostenuto da Frontex. Dato l'impegno straordinario che l'Agenzia dovrà affrontare in futuro, il Parlamento ha deciso un piccolo regalo: lo stanziamento per il 2007 di 10 milioni di euro addizionali.