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Residenza ai romeni, i Comuni in crisi, Metropoli, 22/05/07

Residenza ai romeni, i Comuni in crisi

Dall'11 aprile i cittadini comunitari devono iscriversi all'anagrafe del Comune di residenza, ma molto uffici non sono preparati e sono sommersi dalle richieste. Il problema è stato denunciato anche dal Partito dei romeni d'Italia: senza l'iscrizione, i romeni e tutti i comunitari non possono votare alle elezioni amministrative del prossimo weekend. La situazione è ai limiti dell'emergenza anche in molti municipi di Roma: un consigliere comunale ha presentato un'interrogazione al sindaco Veltroni

Messaggi di posta elettronica per protestare, interrogazioni al sindaco di Roma, un comunicato del Partito dei romeni d'Italia. Con una nota comune a tutti: “L'iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari è impossibile e sta diventando una vera emergenza”. Il decreto, in vigore dall'11 aprile, stabilisce che i cittadini comunitari, superati i tre mesi dall'ingresso in Italia, devono chiedere l'iscrizione anagrafica, se soddisfano i requisiti (lavoro, studio o possibilità economiche). La carta di soggiorno non serve quindi più. Tuttavia, molti cittadini comunitari (soprattutto i romeni, gli “ultimi arrivati” nell'Unione) non sono riusciti a iscriversi: uffici comunali impreparati, non in grado di affrontare e gestire l'aumento notevole di richieste di iscrizione.

A Roma il problema è stato denunciato anche dai lettori di Metropoli, che hanno segnalato disfunzioni e impreparazione in molti municipi della capitale. Un consigliere comunale, Fabio Sabbatani Schiuma, ha rivolto un'interrogazione al sindaco Veltroni, invitando a istituire "un tavolo tecnico per la risoluzione delle varie casistiche, oltre all'implementazione e tutela legale delle risorse umane presso gli sportelli anagrafici, a corsi di formazione con referenti della Questura, a una programmazione delle pratiche di sportello rispetto al numero di prenotazioni e all'adeguamento dei locali per la ricezione del pubblico viste le nuove esigenze e progetto di produttività".

Ma si è mosso anche il Partito dei romeni d'Italia. Perché la mancata iscrizione (“per cause a loro non imputabili”) impedisce ai cittadini romeni di partecipare alle elezioni amministrative di domenica 27 e lunedì 28 maggio, diritto garantito a tutti i cittadini dell'Unione. Il partito ricorda che “in tantissimi Comuni la regolarizzazione per via anagrafica dei cittadini romeni è sospesa da settimane per l'incapacità dichiarata dei Comuni stessi di applicare ed interpretare la relativa normativa entrata in vigore dall'11 aprile 2007”. Per questo motivi, aggiungono moltissimi romeni non riusciranno a esercitare il diritto di voto, diritto che rimane soltanto in via teorica.