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In mare 21 cadaveri di extracomunitari, Malta si rifiuta di accogliere le salme, La Repubblica, 01/06/07

I corpi dei clandestini individuati a 120 miglia a sud dell'isola da una nave militare francese
L'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati: "Molte barche lasciate in balia delle onde"

In mare 21 cadaveri di extracomunitari, Malta si rifiuta di accogliere le salme

Trattative convulse, poi la nave decide di far rotta verso la Francia

ROMA - Tragedia dell'immigrazione: i cadaveri di 21 extracomunitari sono stati recuperati da una nave militare francese 120 miglia a sud di Malta, ma sulla destinazione dei corpi è scoppiato un caso diplomatico: Malta ha vietato l'approdo della nave eccependo che i cadaveri dovrebbero essere indirizzati a Tripoli perché il naufragio è avvenuto in acqua di competenza libica. Immediata la trattativa diplomatica tra la Valletta, Tripoli e Parigi sulla destinazione dei cadaveri di 21 clandestini raccolti dalla nave militare francese "La Motte Picquet". Ma il tutto si è conclusa in serata con la decisione del governo francese che ha ordinato al comandante della fregata di fare rotta verso la Francia.
L'unità è gia ripartita abbandonando la zona dove era ferma,al limite delle acque di competenza maltese.

Il ritrovamento dei corpi è avvenuto intorno alle 17. Secondo i primi accertamenti i corpi non sarebbero rimasti in acqua per molto tempo. Due settimane fa, un peschereccio maltese soccorse in acqua, a circa 75 miglia a Sud di Malta, un clandestino che disse di essere l'unico superstite di un barcone naufragato la notte precedente con a bordo una trentina di connazionali. Secondo il racconto del naufrago, il barcone, in mare da due giorni, era partito dalla Libia diretto verso le coste della Sicilia.

E nella stessa zona dove sono stati rinvenuti i cadaveri, il 21 maggio scorso fu avvistato un barcone "fantasma" di cui poi si persero le tracce. Proprio ieri un sito gestito da rifugiati eritrei, sulla base di alcune segnalazioni ricevute da loro connazionali, ha reso noto che i 57 immigrati che erano a bordo della carretta sarebbero tutti salvi, anche se detenuti in condizioni disumane in una prigione libica.

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime "grande preoccupazione per la mancanza di un impegno forte ed uniforme da parte degli Stati rivieraschi del Mediterraneo nell'ambito della ricerca e soccorso in mare". A causa di ciò, afferma l'Unhcr in un comunicato reso noto prima dell'arrivo delle prime notizie sul ritrovamento dei cadaveri di immigrati nel mare a sud di Malta, "nelle ultime settimane molte imbarcazioni precarie o alla deriva con a bordo un numero elevato di persone che tentavano di raggiungere l'Europa sono state ignorate o lasciate in balia delle onde".

"Il principio dell'assistenza alle persone in pericolo in mare - ribadisce l'Alto commissariato dell' Onu - dovrebbe sempre essere prioritario". Il comunicato fa, in particolare, riferimento alla vicenda dei 27 africani, aggrappati per tre giorni ad una gabbia per tonni trainata da un rimorchiatore maltese e soccorsi infine lo scorso 26 maggio da una nave della Marina Militare.

Intanto in serata un barcone con 26 clandestini è stato intercettato a poche miglia dall'isola. L'imbarcazione è stata segnalata da alcuni pescherecci. Una motovedetta delle autorità maltesi ha raggiunto gli extracomunitari.