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Amato risponde in web-conference sul sito del Viminale 500 domande, La Repubblica, 06/06/07

Fin dal mattino le mail dei cittadini al Ministro dell'Interno
Poi il via alla diretta su immigrazione, sicurezza, criminalità

Amato risponde in web-conference sul sito del Viminale 500 domande

IL CLIMA di sospetto nei confronti degli immigrati, il problema dei permessi di soggiorno, la percezione di una criminalità che incalza, il degrado che attanaglia Napoli e poi il mercato della prostituzione, fino alla prossima visita di Bush che rischia di gettare la capitale nel caos: una raffica di 500 domande che si è accumulata fin dalle nove del mattino sul nuovo sito del ministero dell'Interno (www.interno.it). Quesiti ai quali Giuliano Amato ha cominciato a dare risposte, nella prima web conference in diretta coi cittadini condotta da un ministro, a partire da mezzogiorno.

"Il nostro Ministero è in assoluto quello più frequentato dai cittadini, ed era perciò diventato necessario comunicare con loro in modo diretto e veloce", ha esordito il ministro, spiegando perché è stato pensato un sito che non fosse destinato solo agli addetti ai lavori. Quindi, per una quarantina di minuti, Amato ha affrontato una a una le domande.

Criminalità e sicurezza i temi più riccorrenti. E a partire da una distinzione tra insicurezza reale e insicurezza percepita, il ministro ha voluto precisare che all'aumento di un certo tipo di reati - quelli definiti predatori - non corrisponde, nei fatti, un aumento dei reati più efferati. "Un nostro bilancio sarà presentato a giorni e confermerà questi dati", ha detto Amato. "Del resto è da tempo che abbiamo attivato con le città i 'patti di sicurezza' per migliorare la nostra capacità di controllo e di intervento.

E' arrivata anche la domanda su Napoli. E Amato ha risposto che le energie investite sul controllo del territorio in Campania saranno visibili ai cittadini quando anche l'economia comincerà riflettere una realtà mutata.


Poi l'immigrazione: distinguere innanzitutto tra immigrati regolari e clandestini. "Il tasso di criminalità imputabile ai regolari è molto basso, intorno al 6%, non troppo diverso da quello che riguarda la nostra comunità". Per quanto riguarda gli irregolari, poi, Amato ha voluto precisare il significato di un dato che circola: "Il fatto che un terzo dei reati sia imputabile agli immigrati non corrisponde tout court al fatto che queste persone hanno compiuto reati penali, omicidi stupri e simili. Il fatto stesso che siano clandestini costitutisce un reato, un reato contro la legge sull'immigrazione. Un reato amministrativo, quindi. Insomma: moltissimi anni fa noi abbiamo chiesto agli americani di distinguere tra italiano e mafioso. Se riteniamo che ciò che vale per noi debba valere anche per altri, questa distinzione dobbiamo poterla fare e distinguere tra un rumeno e un criminale rumeno. In questo la pubblica sicurezza può aiutarci se sarà severa con chiunque commetta reati, anche con coloro che vengono da fuori. Altrimenti saremo corresponsabili dell'odiosa identificazione tra rumeno e rumeno criminale".

Tra le domande dei cittadini molte hanno riguardato le lungaggini per ottenere il permesso di soggiorno, le modifiche alla Bossi-Fini e le misure possibili per togliere la prostituzione dalla strade. A un cittadino romano che chiedeva se converrà portare la famiglia al mare sabato prossimo, quando la capitale sarà in stato d'assedio per la visita del Presidente degli Stati Uniti, il Ministro ha risposto con una battuta: "Mi sono informato, il tempo sarà buono, si prevede sole".