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City car, tutte costruite in Europa dell'Est ma chi le fabbrica ha stipendi da fame, La Repubblica, 16/07/07

Inchiesta: 380 euro al mese a chi fa una Fiat 500, ma ancora meno per chi costruisce
la Aygò della Toyota o la 107 Peugeot. Viaggio nelle fabbriche dove nascono le nuove piccole

City car, tutte costruite in Europa dell'Est ma chi le fabbrica ha stipendi da fame

di VINCENZO BORGOMEO

LA TABELLA

Le signore bene, da noi, le comprano piene di accessori, senza neanche guardare troppo il prezzo (sono utilitarie). Ma nell'Europa dell'Est, dove vengono fabbricate, gli operai ricevono stipendi da fame. Ossia 380 euro al mese per i polacchi che costruiscono una Fiat 500, 270 per gli slovacchi che assembrano Toyota Aygò, Peugeot 107, Citroen C1 o la nuova Renault Twingo, appena 166 euro per gli ungheresi che fanno nascere la Opel Agila e la Suzuki Splash e - se possibile - ancora meno (appena 100 euro) per i brasiliani che fabbricano la Volkswagen Fox. Ma questo è un altro discorso.

In Europa, invece, il basso salario degli operai che fabbricano Fiat 500, Toyota Aygò e soci è stato alla base di tutta la strategia di lancio di queste vetture che non a caso vengono fabbricate solo in quei paesi e poi distribuite in mezzo mondo.

Certo, il concetto di "stipendi da fame" è relativo: non è che Fiat, Opel e tutti gli altri colossi industriali europei sfruttino gli operai. Questi stipendi, nei rispettivi paesi, sono dignitosi. Anzi: le cifre che riportiamo in questa inchiesta rappresentano solo la base del salario (che poi cresce un po' con gli straordinari e con il lavoro notturno), ma come ci ha raccontato un sindacalista di un paese dell'Est che preferisce rimanere nell'anonimato, "le nostre fabbriche non sono in Cina, fuori dal mondo. Noi siamo collegati a Internet, vediamo i vostri programmi televisivi e in mezza giornata di macchina possiamo arrivare nei paesi europei più ricchi. Ma con i nostri salari siamo tagliati fuori da tutto. E questo condurrà inevitabilmente a forti tensioni sociali".

Tensioni che portano - come già successo in molte fabbriche automobilistiche dei Paesi dell'Est a una richiesta semplice ma - per certi versi - pazzesca: raddoppiare la paga degli operai. Una cosa che ovviamente potrebbe destabilizzare i conti economici di molte aziende ma che vede lavoratori e sindacati molto compatti. Non va dimenticato che, anche a loro, scorrono continuamente sotto gli occhi le immagini dei successi commerciali, dei fatturati record e dei trionfi di queste macchinine sulla scena internazionale.

Insomma, un cinese che lavora nella fabbrica della Apple e che per l'equivalente di 40 euro al mese fabbrica gli iPod alla fine sta meglio di un polacco che lavora alla linea di montaggio della Fiat 500 o di uno Slovacco che fa i turni alla fabbrica Toyota-Peugeot-Citroen: per il cinese non ci sono possibili confronti di salari con Paesi confinanti. Il suo stipendio ha un solo raffronto: quello con i suoi cittadini.

Ma c'è dell'altro: in Slovacchia, Polonia e in tutti i Paesi dell'Est, invece, le modernissime city car sono regolarmente a listino, anche se ovviamente a prezzi impossibili per i poveri operai. I calcoli sono impressionanti: il costo di una 500 equivale a due anni e mezzo di lavoro di un operaio che la costruisce, quello di una Toyota Aygò a più di tre e via via per le altre.