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Istat, tre milioni gli stranieri in Italia. Romeni e ucraini raddoppiati in tre anni, La Repubblica, 02/10/07

I dati aggiornati al 1° gennaio 2007: residenti sono aumentati del 10,1%
L'incidenza sulla popolazione italiana ha raggiunto il 5%, prevalentemente per le nascite

Istat, tre milioni gli stranieri in Italia. Romeni e ucraini raddoppiati in tre anni

In prevalenza gli immigrati risiedono al Nord, il 24,8% vive in Lombardia

ROMA - Gli immigrati romeni sono raddoppiati in tre anni. E' uno dei dati significativi che emergono dalla rilevazione annuale dell'Istat sulla presenza degli stranieri in Italia. I residenti al 1° gennaio 2007 hanno raggiunto i tre milioni (2.938.922), con un aumento del 10,1 per cento rispetto all'anno precedente. E poiché il saldo della popolazione di cittadinanza italiana è negativo (-6.912 unità nel 2006) l'aumento della popolazione straniera ha costituito l'anno scorso il 70,7 per cento della crescita della popolazione residente in Italia, che nel corso del 2006 è passata da 58.751.711 a 59.131.287 unità. In crescita soprattutto gli ucraini, oltre ai romeni.

L'incidenza sulla popolazione sale al 5%
L'incidenza percentuale degli stranieri sulla popolazione complessiva, che all'inizio dell'anno 2006 era del 4,5 per cento, raggiunge così alla fine dello stesso anno quota 5,0 per cento. Si tratta di valori che collocano l'Italia tra i paesi europei con una presenza straniera relativamente contenuta rispetto alla popolazione complessiva: in Germania nel 2006 i residenti di cittadinanza straniera erano l'8,8 per cento; in Spagna e nel Regno Unito rispettivamente il 6,2 per cento ed il 5,2 per cento del totale dei residenti. In Francia, già al Censimento del 1999, la quota degli stranieri era pari al 5,9 per cento della popolazione complessiva .

L'incremento del 2006 è leggermente inferiore a quello registrato nell'anno precedente, ma va ricordato che nel periodo 2002-2004 il forte aumento dei residenti stranieri era stato determinato in larga misura dall'ultimo provvedimento di regolarizzazione.

In aumento ucraini e romeni
Tra le cittadinanze straniere in aumento soprattutto gli ucraini, passati nell'arco degli ultimi tre anni da meno di 58.000 unità a 120 mila, e i romeni, passati da 178.000 a 342.000. Anche i cittadini dell'Asia orientale continuano a far registrare aumenti consistenti, in particolare i cinesi, cresciuti da 87 mila a 145 mila unità. Mentre sono ultimamente più modesti gli aumenti degli stranieri provenienti dai Paesi africani. Tra i cittadini provenienti dall'America centro-meridionale a crescere sono soprattutto degli ecuadoriani, passati dalle 34.000 unità del 2004 alle 69.000 del 2007.

In aumento le nascite
La crescita della popolazione straniera residente nel nostro paese è dovuta, anche nel 2006, soprattutto all'aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori residenti in Italia, entrambi stranieri): il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) risulta in attivo per 54.318 unità. Il saldo migratorio con l'estero si attenua rispetto agli anni precedenti ma si mantiene elevato (+237.614 nel 2006 rispetto a +266.829 nel 2005).

Il lavoro è il motivo principale di trasferimento
Gli stranieri vengono in Italia soprattutto per motivi di lavoro e per ricongiungimento familiare: insieme costituiscono oltre il 90 per cento dei motivi di presenza degli immigrati in Italia. Il lavoro è la causa prevalente (1.463.058 permessi), soprattutto tra gli uomini (circa il 78 per cento), mentre per le donne la quota scende al 44 per cento. Tra gli altri motivi, sono oltre 51.000 i permessi per studio che interessano in larga misura albanesi, seguiti a distanza da nordamericani, cinesi e rumeni. E si annotano oltre 3.700 permessi per adozione, in gran parte si tratta di bambini provenienti dalla Russia, dall'Ucraina, dall'Etiopia, dal Brasile e dalla Colombia.

A Milano il 10,8% degli stranieri
L'insediamento della popolazione straniera nel nostro paese è localizzato prevalentemente nelle regioni del Centro-Nord; nel Mezzogiorno risiede soltanto l'11,6 per cento della popolazione straniera, la parte rimanente è suddivisa fra il Nord-Ovest (36,3 per cento), il Nord-Est (27,3 per cento) e il Centro (24,8 per cento). Un quarto degli stranieri residenti in Italia (il 24,8 per cento) è in Lombardia e - in particolare - nella provincia di Milano dove si concentra il 10,8 per cento del totale degli stranieri residenti in Italia.