L'esecutivo va sotto su una richiesta di sospensiva: 156 a 154
Poi il nuovo colpo sulle modalità di voto di un emendamento
Sicurezza, governo battuto due volte. La maggioranza: "Ma l'accordo c'è"
Ok agli immigrati ma con redditi certificati
ROMA
- Doppia bocciatura del governo al Senato. Stamattina l'esecutivo,
mentre si esaminava il decreto sicurezza, è andato sotto due volte. E
così la maggioranza è corsa ai ripari fissando un vertice. Al cui
termine la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro spiega: "L'accordo nella
maggioranza c'è. Voteremo tutti gli emendamenti sui quali c'è il parere
favorevole del governo". Nessun fiducia, dunque: "Non siamo
intenzionati a metterla" dice il ministro Vannino Chiti.
La prima bocciatura.
Il primo passo falso della maggioranza arriva sulla richiesta di
sospendere l'esame del decreto legge sulla sicurezza per farlo
ritornare in commissione per una valutazione più attenta sulla
questione dei Cpt. L'opposizione ha chiesto invece di proseguire i
lavori. Richiesta accolta con 156 no alla sospensione contro 154 sì
dell'Unione. I due voti mancanti sono quelli dei senatori Willer Bordon
e Sergio Zavoli. Bordon perchè, secondo quanto si è appreso, era andato
a concludere un articolo che stava scrivendo. E Zavoli, sempre secondo
quanto si apprende, perchè più banalmente era dovuto andare alla
toilette. Soddisfatta l'opposizione: "Abbiamo assistito ad una debacle
totale del centrosinistra" afferma Roberto Castelli, presidente dei
senatori leghisti. E nel pomeriggio, dopo il vertice, la maggioranza
decide di non modificare gli emendamenti, in particolare quello che
riguarda i luoghi dove custodire gli immigrati da espellere.
L'Unione contro i pianisti. La
nuova sconfitta per il governo, invece, si è registrata su un
emendamento dell'opposizione che l'opposizione ha chiesto di votare per
parti separate. Per la seconda volta il governo è andato sotto su una
questione procedurale. E dall'Unione arriva la protesta perché si sono
registrati 3 voti venuti da senatori della Cdl assenti. Insomma saremo
di fronte al solito fenomeno dei 'pianisti'. I tre sarebbero Altero
Matteoli, capogruppo di An, Valerio Carrara di Forza Italia e un altro
forzista: Vincenzo Barba. Replica il leghista Roberto Calderoli: "Io
non farò i nomi perchè il voto è personale ma ho visto due esponenti
dell'Unione votare in modo favorevole alla nostra richiesta di voto per
parti separate". In effetti un senatore della maggioranza, Domenico
Fisichella del gruppo Misto ha votato con l'opposizione. Tra i senatori
a vita l'unica presenza quella di Rita Levi Montalcini.
Immigrati con redditi. Sì
agli immigrati comunitari, ma oltre alle risorse economiche sufficienti
dovranno anche dimostrare che esse derivano da "fonti lecite e
dimostrabili". E' il risultato della votazione dell'aula, che si è
espressa con una maggioranza plebiscitaria nella votazione per parti
separate di tre emendamenti, due dell'opposizione e uno del governo.