Diritti e castigo. Il rapporto sulle istituzioni totali italiane del Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura, a cura di Susanna Marietti e Gennaro Santoro, Carta/Edizioni Intra Moenia 2007.
Maria Perfetti
Dopo la visita in Italia effettuata dal Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura nel 2004, il Centro di Permanenza Temporanea e di Assistenza per stranieri di Agrigento è stato immediatamente chiuso. Versava in condizioni di degrado inaccettabili per un paese civile. Al binario 13 della stazione Termini di Roma, il Comitato ha trovato una sorta di scatola, inferiore ai tre metri quadri di pavimento e priva di ogni arredo, che veniva utilizzata come camera di sicurezza per le persone fermate. Il personale in servizio presso il comando della polizia di Roma Termini si rifiutò di fornire ai componenti della delegazione nome e codice identificativo. Gli oltre mille stranieri rimpatriati verso la Libia nell’autunno 2004 non videro rispettate le procedure amministrative nei loro confronti né ebbero garantita la supervisione dell’autorità giudiziaria. Alcuni di loro subirono violenza da parte delle forze dell’ordine. Nel carcere di Parma, tre detenuti condannati all’ergastolo vivevano chiusi in celle mal areate, mal illuminate e fredde, soli per 22 ore al giorno. Nel carcere di Verona e in quello di Civitavecchia la penuria di personale infermieristico faceva sì che nessun infermiere fosse presente durante la notte.
Solo qualche esempio, preso qua e là dal libro Diritti e castigo. Il rapporto sulle istituzioni totali italiane del Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura, a cura di Susanna Marietti e Gennaro Santoro dell’associazione Antigone, disponibile nelle edicole di molte città italiane. Le istituzioni sovranazionali non godono di grande attrattiva nel nostro paese. Poca è la conoscenza che se ne ha, poca l’autorità che si tende ad accordare loro. Il Comitato per
Ben venga allora questa pubblicazione, che rende accessibile al pubblico di lingua italiana gli ultimi due rapporti sull’Italia del Comitato europeo, nonché le risposte ufficiali fornite al proposito dal nostro governo. Il volume propone anche un nutrito apparato introduttivo, tra cui si segnalano lo scritto inedito di Loïc Waquant e le interviste a Zygmunt Bauman e a Mauro Palma. “Le istituzioni totali non fanno notizia”, si legge nella quarta di copertina. “Di loro si sa poco, e poco si vuole sapere. Questo libro e i commenti in esso contenuti sono ispirati ai valori della conoscenza e dei diritti. Due valori coincidenti: solo la prima sa dare una garanzia autentica sulla tutela dei secondi”.