La decisione del ministero della Pubblica istruzione dopo l'ordinanza del sindaco
che respinge gli alunni extracomunitari figli di genitori senza permesso di soggiorno
Scuole, il ministero punisce la Moratti "Niente parità agli asili milanesi"
di SALVO INTRAVAIA
Revocata la parità scolastica dal 2008/2009 alle scuole dell'infanzia del comune di Milano. La decisione di avviare il procedimento che toglie lo status di scuola del servizio pubblico non statale alle scuole materne del capoluogo lombardo è stata resa nota dallo stesso ministero della Pubblica istruzione. Le disposizioni sui
bambini sprovvisti di permesso di soggiorno e morosi, contenute nella circolare dello scorso dicembre riguardante l'iscrizione alle scuole materne comunali di Milano, hanno fatto scattare la dura presa di posizione del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni.
Delle tre questioni contestate da viale Trastevere al sindaco di Milano, Letizia Moratti, quella che ha
scatenato una interminabile polemica riguarda i figli degli immigrati sprovvisti di permesso di soggiorno. Tra i "documenti necessari da presentare" per i piccoli extracomunitari il "permesso di soggiorno in corso di validità o ricevuta di presentazione della domanda di rinnovo". Un atto che il ministero bolla come "illegittimo e discriminatorio". E' infatti noto a tutti i dirigenti scolastici della Penisola che l'iscrizione a scuola di un minore, in quanto diritto fondamentale della persona, prescinde dalla eventuale regolarità con le norme sull'immigrazione.
"E' pertanto incontrovertibile - si legge nella nota recapitata al comune di Milano a firma del direttore dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, Annamaria Dominici - che costituisce illegittimo atto discriminatorio e violativo dell'ordinamento, fare riferimento in via generale alla situazione della mancanza del permesso di soggiorno per negare la possibilità di presentare la domanda di iscrizione a chi ne faccia richiesta" o anche solo per stabilire la sua priorità rispetto alla generalità degli altri aspiranti. Gli eventuali criteri di priorità e di selezione "non possono dunque riferirsi a tali situazioni di fatto e di diritto, come invece disposto con la circolare".
La decisione della Dominaci è arrivata dopo l
'ultimatum di due settimane alla Moratti per rivedere i tre punti cruciali della circolare dello scorso 17 dicembre. Oltre il punto riguardante i figli degli immigrati irregolari sul quale si era recentemente espresso lo stesso Parlamento europeo con una risoluzione che riafferma che "il diritto all'istruzione ed alla formazione è un diritto sociale fondamentale e invita tutti gli Stati membri e i Paesi candidati a garantire tale diritto a prescindere dall'origine sociale ed etnica e dalla situazione fisica o giuridica del bambino o dei suoi genitori" la controversia riguardava altri due aspetti.
La circolare subordina l'iscrizione al pagamento della quota per la refezione scolastica: "I bambini risultanti morosi per la quota di refezione scolastica verranno confermati con riserva e potranno iniziare la frequenza dell'anno educativo 2008/2009 non appena regolarizzata la propria posizione", recita la circolare. E mantiene l'anticipo per l'iscrizione alla materna per i nati entro il 30 aprile 2006, abolito dal ministro Fioroni.
Su quest'ultima questione il comune di Milano ha mostrato di essere possibilista. Sul resto no. La revoca della parità scolastica, che il ministero interromperà se a Milano dovessero accogliere "gli adeguamenti richiesti", farà venir meno i cospicui finanziamenti statali previsti per le scuole dell'infanzia paritarie e avrà un contraccolpo anche sulle decisioni dei supplenti in quanto il punteggio maturato nelle scuole private non paritarie vale metà rispetto a quello delle paritarie.