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Amato: "L'integrazione è contaminazione", stranierinitalia.it, 18/9/06

Conferenza di Genova
Amato: "L'integrazione è contaminazione"
Il min. dell'Interno: "L' alternativa è la torre di Babele". Rilanciata la proposta di creare liste di collocamento presso i consolati

GENOVA - "L'integrazione non è assimilazione ma contaminazione. L´alternativa è la torre di Babele, ognuno con le proprie scuole e i propri quartieri". Così il ministro dell´Interno, Giuliano Amato, che è intervenuto oggi alla Conferenza sull'immigrazione promossa dalla Regione Liguria e dalla Commissione Europea a Palazzo Ducale a Genova.

Il ministro ha ribadito l´importanza della riforma della legge sulla cittadinanza: "Sappiamo bene che non basta per una piena integrazione, ma è un passo che aiuta. Tra l´altro - ha sottolineato - i cinque anni indicati dalla legge sono di residenza legale, un requisito più stringente del semplice soggiorno".

Amato ha poi affermato la necessità di riformare la legge Bossi-Fini, con l´intento di governare meglio l´immigrazione legale per scoraggiare la clandestinità. A questo proposito, Amato ha prospettato ancora una volta l´istituzione di una sorta di uffici di Collocamento presso i nostri consolati: "Bisogna rafforzare - ha spiegato - la cooperazione con il ministero degli esteri, le associazioni di volontariato, le organizzazioni non governative per mettere in piedi nei consolati liste di persone che desiderano venire a lavorare in Italia. Alla compilazione delle liste si potranno affiancare corsi di formazione. Le persone che verranno in Italia potranno così imparare come si svolgono certe mansioni nel nostro paese".

Il datore di lavoro italiano, dunque, potrà rivolgersi a queste liste per assumere i lavoratori di cui ha bisogno. Ma potrà anche, ha sempre spiegato Amato, rivolgersi "alla sua associazione di settore o a una istituzione che fa da sponsor e fa entrare in Italia l´immigrato" con un permesso per la ricerca di lavoro. Un canale in più che permette al datore di lavoro di conoscere l´immigrato prima di assumerlo. "I paesi che ci mandano immigrati legali - ha concluso il ministro dell'Interno - dovrebbero avere con noi un accordo per la riammissione sul loro territorio degli immigrati illegali. Su questo ci dovrà aiutare l'Unione Europea".