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Ferrero: «Immigrati, puntiamo all'80% di entrate regolari», Libertà, 27/9/06

Ferrero: «Immigrati, puntiamo all'80% di entrate regolari»
In Italia le donne straniere sono pagate quasi 300 euro meno degli uomini, le differenze più forti al Centro-Nord
NAPOLI - L'80% degli immigrati, oggi con permesso, è entrato in Italia clandestinamente ed appena il 20% lo ha fatto in modo regolare: il governo, con le modifiche alla Bossi-Fini che sta per varare nei prossimi mesi, vuole invertire queste percentuali. A sottolineare l'obiettivo delle norme che sta mettendo a punto l'esecutivo è stato il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ieri, intervenuto a Napoli ad un convegno europeo sull'immigrazione, ha ribadito che la legge vigente dovrà essere «definitivamente superata» perchè «è stata un fallimento clamoroso». Il disegno di legge di modifica alla Bossi-Fini sarà presentato entro l'autunno. Il provvedimento - ha osservato il ministro della Solidarietà Sociale - «sarà costruito con le associazioni, ossia con chi in questi anni si è occupato di immigrati». Il punto cruciale del ddl riguarderà nuove norme per l'ingresso degli stranieri: «Attualmente la legge obbliga gli immigrati ad entrare clandestinamente. Finora ha prodotto 700 mila clandestini. Stiamo lavorando - ha detto Ferrero - per costruire meccanismi che senza aumentare gli irregolari che già ci sono in Italia, permetta ingressi regolari». Anche l'emergenza, come quella di Lampedusa, per il ministro, «è frutto della legge che oltre ad alimentare la clandestinità alimenta l'economia sommersa. Tutti fatti che non sono incidenti di percorso. Se la legge è stata fatta per combattere la clandestinità è clamorosamente fallita». Sulle nuove norme d'ingresso, Ferrero ha ribadito che si lavorerà per la formazione all'estero, sarà reintrodotto lo sponsor e sarà previsto il permesso di soggiorno per ricerca lavoro. Il tutto in un quadro di programmazione pluriennale dei flussi. La prossima settimana, secondo Ferrero, approderà in Consiglio dei ministri, il decreto legge che concederà il soggiorno a chi si trova in condizioni di sfruttamento. In questo, oltre ad un parziale ampliamento dell'articolo 18 del testo unico sull'immigrazione, si prevederà la possibilità di ispezionare luoghi di lavoro e verificare chi sta lavorando al nero. Necessaria per il ministro anche la legge sul diritto di asilo e una legge sulla libertà religiosa.
Nel nostro Paese l'immigrata donna guadagna ogni mese quasi 300 euro in meno rispetto all'immigrato uomo. Anche in questo settore si conferma così una discriminazione di genere che ormai è una regola del mondo del lavoro. Lo sottolinea un rapporto della fondazione Ismu, svolto per conto del ministero della Solidarietà sociale e presentato ieri a Napoli. Il rapporto, tra l'altro, conferma che a distanza di quasi tre anni il 74% degli immigrati regolarizzati nel 2002 continua a svolgere un'occupazione regolare. Rispetto ai livelli di reddito si segnala che gli uomini guadagnano in media circa mille euro mensili, mentre le donne si fermano a 743 euro. Un dato che può avere una spiegazione nel ricorso al part-time da parte delle lavoratrici. Le differenze più notevoli sono quelle che esistono tra Centro-Nord (media di 928 euro) e Mezzogiorno (619 euro), soprattutto a livello maschile (1.041 euro contro 657 euro) e relativamente meno a livello femminile (763 contro 566 euro).
I regolarizzati presentano entrate da lavoro più elevate (851 euro) di quelle dei clandestini (690 euro) ma più contenute rispetto agli immigrati regolari che non hanno usufruito della sanatoria del 2002 (965 euro). L'Ismu stima gli immigrati presenti in Italia in tre milioni di unità, il 5,7% dell' intera popolazione e il 4,1% degli iscritti all' anagrafe. La maggior parte si trova al Centro-Nord, l'85%. Gli irregolari sarebbero poco più di mezzo milione pari al 16% del totale. Di questi, 400 mila si trovano al Centro-Nord. Quasi la metà degli immigrati, il 46%, proviene dai Paesi dell' Europa orientale. Anche le componenti nordafricana (19%) e asiatica (17%) sono cospicue, mentre è meno rilevante la presenza di immigrati dell' America Latina (10%) e dell'Africa subsahariana (9%).