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Sulla gestione dei cpt la scure del Viminale, Il Manifesto, 20/12/06

Sulla gestione dei cpt la scure del Viminale
50 euro a ospite è il «prezzo giusto» per far funzionare un centro di permanenza. In tutta Italia coop e associazioni sul piede di guerra: «Pensano solo a risparmiare». Da Lampedusa a Modena escono di scena le Misericordie
Cinzia Gubbini
Roma
Da 50 euro (per ogni ospite) in giù. D'ora in poi è questo il tetto massimo a cui dovranno adeguarsi associazioni e cooperative che decidono di gestire un centro di permanenza temporanea. La razionalizzazione sta già creando una serie di «uscite» eccellenti, ma anche di magagne all'interno delle varie organizzazioni: a Roma la Cgil della Croce rossa - che gestisce il cpt di Ponte Galeria - è sul piede di guerra.
Tutto iniziò con la finanziaria 2006, che prevede - per «conseguire un contenimento della spesa» sui cpt - la predisposizione di uno «schema di capitolato di gara d'appalto» unico in tutta Italia. Dunque anche con un prezzo unico in tutta Italia. Ma come si stabilisce il «prezzo giusto» per un cpt? Il metodo scelto è stato quello più semplice, e forse un po' semplicistico: la media aritmetica delle attuali convenzioni. Per il governo una bella gatta da pelare. Che scadessero quasi tutte le convenzioni proprio nel bel mezzo della discussione - spinosissima - su cosa fare dei cpt aggiunge benzina sul fuoco. Il programma di governo dice che vanno «superati». Per Rifondazione significa che vanno chiusi. Per la Margherita e una parte dei Ds sono invece «strumenti indispensabili». Il movimento antirazzista si prepara a dare battaglia su questo tema. Ma, intanto, esistono. Al Viminale si sono anche chiesti se non fosse il caso di «congelare» le convenzioni. Impossibile, sotto il profilo amministrativo. Dunque hanno stabilito uno schema che prevede la possibilità di recedere dalla convenzione in qualsiasi momento in caso di revisione della normativa. Per il resto, si sono adattati alla filosofia del contenimento della spesa adottata (solo a fine legislatura) dal governo Berlusconi. E qui cominciano i guai.
A Roma, per esempio. Venerdì si terrà la gara d'appalto per affidare la gestione del cpt di Ponte Galeria, che fin dalla sua fondazione è stato curato dalla Croce Rossa. «Ma domani (oggi per chi legge, ndr) andremo a dire ai vertici della Croce rossa che scendere sotto i 50 euro è impossibile, e che, anzi, anche 50 euro è troppo poco per assicurare un lavoro dignitoso a tutti quelli che gestiscono la struttura - dice Pietro Cocco, coordinatore nazionale della Cgil della Cri - ci chiedono di fare turni strani, di rinunciare ai buoni pasto. Ma noi non ci stiamo». Stessa preoccupazione si respira a Bologna, altra convenzione in scadenza (quella delle Misericordie). Dice la garante per le persone private di libertà personale del Comune, Desi Bruno: «La preoccupazione c'è. E' chiaro che tutti ci aspettiamo che queste strutture vengano riviste, e se possibile chiuse. Ma in attesa che ciò avvenga, non si può ragionare solo su un criterio di contenimento della spesa, perché a rimetterci sarebbero gli immigrati. Se costano troppo, allora li chiudano».
Per la verità le eccezioni sono già cominciate. A Modena, un mese e mezzo fa, c'è stata la prima gara d'appalto. Presenti solo due candidati: le Misericordie (presidente Daniele Giovanardi, il famoso fratello-gemello dell'ex ministro Carlo) e la cooperativa Albatros di Caltanissetta (quelli finiti sotto inchiesta per presunti abusi a danni degli immigrati). Il primo giro è andato a vuoto: l'unica offerta - quella di Misericordie - era di 75 euro. Cinque giorni fa si è replicato, e ad avere la peggio è stata l'associazione di Giovanardi, che ha presentato un'offerta di 75,50 euro, ed è stata battuta da Albatros con un'offerta inferiore di soli 45 centesimi.
Ma dove c'è chi accetta di stare sotto i 50 euro, il tetto massimo viene rispettato. A Lampedusa escono di scena le Misericordie, che il 6 dicembre hanno presentato un'offerta di 50 euro. Battute da tre soggetti: in pole position il Cns, un gruppo di cooperative bolognesi, che offriva 33 euro. Pare però che anche la prefettura lo abbia considerato un ribasso eccessivo. Si sta valutando l'offerta successiva che - con 37 euro - è quella della cooperativa «Connecting people» di Trapani. Anche di questo soggetto non si sa molto, se non che la sede è nel cpt Serraino Vulpitta, che però - ufficialmente - è gestito dalla coop «Insieme». Segue, di nuovo, Albatros, con un'offerta di 45 euro. Nel frattempo Albatros è uscita da Caltanissetta, dove è entrata la Croce rossa.
Si taglia la spesa, ma gli invitati al banchetto - poiché le gare d'appalto sui cpt sono rigorosamente su invito - sono sempre gli stessi.