Iscrizione sanitaria anche ai clandestini
La proposta del San Gallicano
ROMA - L'immigrazione è diventata per l'Italia "strutturale e necessaria, non solo per ragioni economiche ma anche demografiche: puntare dunque a leggi contrarie all'immigrazione è da politici miopi". Lo ha affermato oggi il sottosegretario alla Salute Antonio Gaglione, il quale ha anche ricordato le proposte alle quali sta lavorando il ministero della salute, a partire dall'iscrizione al Servizio sanitario nazionale di tutti i minori stranieri.
"E' necessario - ha sottolineato Gaglione in occasione del convegno 'La salute parla anche straniero', promosso dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori Lilt - adottare politiche adeguate in grado non solo di gestire le emergenze, ma soprattutto di garantire stabilità alla vita ordinaria di questa consistente fascia di popolazione e per includere i nuovi arrivati".
Fondamentale dunque, secondo il sottosegretario, è garantire una "pluralità di diritti", perché solo così sarà possibile tutelare anche il diritto alla salute dei cittadini immigrati. Per questo, il ministero della salute ha attivato la Commissione salute e immigrazione, che sta lavorando a proposte precise. Queste le principali: garantire permessi di soggiorno a lungo termine (almeno 5 anni) alle famiglie immigrate con bambini; parità di trattamento per le provvidenze economiche a tutela della donna e della maternità tra italiani e stranieri con permesso di soggiorno; predisporre opportuni dispositivi in modo che al raggiungimento della maggiore età i minori scolarizzati in Italia non rischino l'espulsione se non trovano immediatamente un contratto di lavoro che consenta il rilascio di un permesso di soggiorno; percorsi agevolati per l'acquisizione della cittadinanza per i minori stranieri che, pur non nati in Italia, vi abbiano trascorso un tempo significativo.
Dopo l'annuncio di Gaglione sull'ipotesi di aprire le porte del sistema sanitario nazionale a tutti i minori, quindi anche gli immigrati irregolari, arriva anche la proposta di Aldo Morrone, direttore del dipartimento di Medicina preventiva dell'immigrazione al San Gallicano di Roma. "Vorrei che il sistema sanitario nazionale superasse il sistema stp (la tessera che garantisce anche a chi è privo di permesso di soggiorno una serie di prestazioni sanitarie, ndr), vorrei che tutti gli stranieri presenti in Italia fossero iscritti al sistema sanitario nazionale”. L'effetto secondo Morrone sarebbe "l'eliminazione di un'ipocrisia" e, soprattutto, "l'accesso al medico di base". In tema di tumori, Morrone chiede inoltre di "allargare la vaccinazione contro il papilloma virus, responsabile del tumore alla cervice, anche alle giovani immigrate".
(ANSA)