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Pds per turismo – Torna tutto come prima!, meltingpot.org, 16/03/07

Pds per turismo – Torna tutto come prima!

Si ritorna ai kit postali, al costo di 40 euro

Commentiamo una novità della novità… riguardante l’abolizione del pds per turismo, prevista e regolata dall’art. 5 del decreto legge n.10/2007, che avevamo trattato recentemente.

Attraverso il decreto legge (norma di carattere urgente) si era stabilita la soppressione del pds per turismo prevedendo al suo posto una semplice dichiarazione di soggiorno sul territorio italiano, sempre entro gli 8 giorni dall’entrata in Italia. Ma, nelle scorse settimane, si era creata una situazione paradossale determinata che a fronte di una nuova norma mancava il modulo per metterla in atto. Si sono così create situazioni pericolose e spiacevoli per gli interessati ai soggiorni di breve durata.

Cosa è successo?
La novità di queste ore è che il governo ha deciso di stralciare dalla legge di conversione del decreto legge proprio la parte relativa alla soppressione del pds per turismo, presentando un disegno di legge (n. 1375) che procederà autonomamente, secondo normale iter parlamentare.
Praticamente tutto torna come prima!
Il governo ha cambiato idea. Ha preferito rimettere ai tempi ben più lunghi e incalcolabili dell’iter parlamentare la definizione di questa soluzione pratica, che avrebbe da una parte consentito di sfoltire il traffico presso gli uffici stranieri delle questure e dall’altra sottrarre alla nuova procedura postale (costo 40 euro) l’inoltro della richiesta del pds per turismo. Di fatto, lo straniero che richiede il pds per turismo tramite il sistema postale, nei tre mesi di soggiorno che avrà a disposizione, non riceverà mai il permesso ma si dovrà accontentare della sola ricevuta, visto i tempi lunghissimi della lavorazione delle domande tramite la nuova procedura…
Crediamo che quello che sta succedendo non abbia proprio senso.
Perché, visto che il testo della norma nel decreto legge era già stato lavorato e si trattava solo di convertirlo in legge, si è preferito fare marcia indietro e stralciare dalla conversione in legge questa disposizione e di rimandarla a tempi incalcolabili?

Per quale motivo se, originariamente erano state ritenute ragioni di urgenza tali da giustificare la emanazione di questa disposizione attraverso un decreto legge poi, all’improvviso, questa urgenza è venuta a mancare al punto che si rimette ad un normale iter parlamentare la eventuale – è meglio dire – approvazione della norma?
Va detto che questa norma non avrebbe potuto – come lamentato dal centro destra – alimentare gli ingressi irregolari, perché non veniva messo in discussione il visto d’ingresso.
Non si capisce perché il governo abbia, in così poco tempo, cambiato idea e quali siano le ragioni che hanno portato, nell’arco di 60 giorni, a decidere di tornare indietro su una norma dalla strutturazione molto semplice per la modifica della normativa. Viene malignamente da pensare che il Ministero – che non aveva ancora elaborato la modulistica – abbia poco gradito il fatto di sottrarre al controllo degli uffici periferici della Polizia di Stato questa categoria di clienti.
Evidentemente abolire il pds per turismo era una soluzione troppo di buon senso, che semplificava la procedura burocratica. Magari è stato proprio questo aspetto a dare fastidio…

Per inciso, nel caso specifico non si pone il problema di una disposizione che faccia salvi gli effetti prodotti dal decreto legge per la parte che non è stata convertita in legge (soppressione del pds per turismo), poiché questo decreto non ha prodotto nessun effetto visto che nessuno ha potuto avvalersi della disposizione di legge, poiché il ministero non aveva ancora predisposto il modulo ufficiale. La Questura di Milano era stata l’unica a produrre un modulo fai da te. Resta da capire cosa succederà a coloro che l’anno utilizzato.

Cosa fare?
Viene da pensare che dovranno nuovamente attivarsi e presentare – entro 8 giorni lavorativi dalla decadenza della norma contenuta nel decreto legge – la vera e propria richiesta di pds per turismo, tramite la procedura postale, spendendo i “soliti” 40 euro.
Il decreto legge n. 10/2007 è stato convertito in legge il 14 marzo, di conseguenza da questa data chi si fosse avvalso della possibilità di presentare la semplice dichiarazione di soggiorno dovrà riattivarsi immediatamente, utilizzando gli appositi kit.