Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Solidarietà ai 7 pescatori tunisini in carcere ad Agrigento, meltingpot.org, 02/09/07

Solidarietà ai 7 pescatori tunisini in carcere ad Agrigento, meltingpot.org, 02/09/07

Solidarietà ai 7 pescatori tunisini in carcere ad Agrigento

Indetta una Manifestazione di protesta il 7 settembre

L’ultima udienza del processo ad Agrigento contro i sette pescatori tunisini, colpevoli di aver soccorso 44 naufraghi e averli accompagnati fino a Lampedusa, ha avuto un epilogo decisamente negativo. Sono state disattese le legittime speranze suscitate dal fatto che la Procura avesse derubricato tutte le aggravanti dei reati contestati. Il tribunale di Agrigento, nonostante ciò, ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione degli imputati, che continuano a restare in galera.

Pubblichiamo l’appello alla mobilitazione indetta dalla Rete Antirazzista Siciliana per il prossimo Venerdì .


LIBERIAMOLI!

Solidarietà ai 7 pescatori tunisini in carcere ad Agrigento

Mercoledì 8 agosto 2007 stava per consumarsi l’ennesima tragedia in mare, se 44 migranti provenienti da Sudan, Eritrea, Etiopia, Marocco, Togo, Costa D’Avorio – potenziali richiedenti asilo - non fossero stati salvati da due motopescherecci tunisini, il Mohamed El Hedi e il Morthada.
I coraggiosi pescatori che dal naufragio hanno salvato la vita anche a due bambini, di cui uno disabile, e due donne in stato di gravidanza, sono stati arrestati, appena arrivati al porto di Lampedusa, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
In questi giorni presso il Tribunale di Agrigento si svolge il processo per direttissima che li vede imputati per avere compiuto un’azione umanitaria!

L’innocenza dei 7 pescatori tunisini è supportata dal valore economico dei due motopescherecci, dalle attività di pesca nelle quali erano impiegati, dalla loro iscrizione al compartimento marittimo di Monastir (Tunisia), dalle testimonianze dei migranti salvati, dal fatto che il salvataggio è avvenuto in piena trasparenza e buona fede, al punto che le autorità marittime tunisine ed italiane ne venivano tempestivamente informati.
Nessuna convenzione internazionale è stata violata dagli equipaggi tunisini, mentre non è affatto chiara la ricostruzione degli eventi proposta dalle autorità italiane.
la Convenzione internazionale di Montago Bay impone al comandante di una nave di prestare assistenza a chiunque si trovi in pericolo in mare, la Convenzione SOLAS stabilisce l’obbligo al comandante che, avendo ricevuto informazione circa la presenza di persone in pericolo in mare, a procedere con tutta rapidità alla loro assistenza, e la Convenzione SAR impone l’obbligo di prima assistenza e il dovere di sbarcare i naufraghi in un porto sicuro, senza distinzioni relative allo status delle persone o alle circostanze nelle quali avviene l’azione di salvataggio.
Secondo le Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare adottato nel maggio 2004 dal Comitato marittimo per la sicurezza, il governo responsabile per la zona SAR nella quale sono stati recuperati i sopravvissuti è tenuto a fornire un luogo sicuro, ed il comandante dell’unità che ha operato il salvataggio può stabilire la destinazione sicura anche sulla base delle informazioni fornite dai naufraghi.

Al di là della vicenda giudiziaria, l’eco mediatico di quanto avvenuto sta già producendo centinaia di vittime a mare, poiché i motopescherecci che nelle acque del Mediterraneo si imbattono nei gommoni in avaria carichi di migranti si rifiutano di prestare soccorso a chi si trova davanti alla morte, per paura di subire la stessa sorte dei 7 pescatori tunisini.

Quanto accaduto in queste settimane nel Canale di Sicilia è conseguenza diretta della impostazione meramente repressiva con la quale la legge Bossi Fini ha modificato l’art. 12 del T.U. sull’immigrazione, con la successiva emanazione del Decreto interministeriale 14 luglio del 2003, che ha ulteriormente confuso le responsabilità di salvataggio nella zona cd. contigua ai limiti delle acque territoriali.
Venerdì 7 settembre 2007

-  ore 11,00 Sit-In davanti alla Prefettura di Agrigento

-  a Parigi alle ore 18 davanti all’Ambasciata italiana 47 rue de Varenne 75007 Paris (métro Varenne - ligne 13)

-  a Bruxelles alle ore 12 davanti all’Ambasciata italiana 28 rue Emile Claus 1050 Bxl

Per Chiedere:

L’immediata scarcerazione dei 7 pescatori Tunisini che da oltre 20 giorni si trovano ingiustamente reclusi nel carcere di Agrigento

Il rispetto delle convenzioni internazionali che regolano il salvataggio in mare dei naufraghi

Il potenziamento degli interventi di soccorso dei migranti in fuga verso l’Europa ed il pieno riconoscimento del diritto di asilo

L’abolizione della legge Bossi-Fini basata sulla violazione dei diritti umani e civili e causa della clandestinità ed irregolarità dei migranti e del correlato Decreto interministeriale 14 luglio 2003

La cessazione immediata delle missioni Frontex strumento politico di repressione e morte per migliaia di migranti

Aderiscono:
Rete Antirazziata Siciliana, Asgi ( Associazione studi giuridici sull’immigrazione), Laboratorio Zeta Palermo, Fortess Europe, Borderline Europe, Ass. La soglia, ASK 21, S.P.A.R.O., Missionari Comboniani Licata, Arci Sicilia, Collettivo 20luglio, Associazione Antimafia Rita Atria, Borderline Europe, Migreurop, REMDH (Rete euromediterranea dei diritti dell’ uomo), Federazione dei tunisini per una cittadinanza delle due rive del mediterraneo (Parigi), Laici Comboniani Palermo,Aula Carlo Giuliani (Palermo), Attac Catania, www. spazio libero.it, Liberazione, Il Manifesto, Giuristi Democratici, Confederazione COBAS, Parrocchia di Bosco Minniti (Siracusa), Associazione per i popoli minacciati (Bolzano), MRAP (Mouvement contre le racisme et pour l’amitiè entre les peuples, Paris), Collettivo migranti (Ragusa), Cepes (Centre studi ed iniziative di Politica Economica in Sicilia), Collettivo migranti (Catania), Melting Pot Europa

Alex Zanotelli, Fulvio Vassallo Paleologo, Stefano Galieni, Iassine Belkassem (vice presidente CMI-Confederazione dei marocchini in Italia), Augusto Cacopardo, Giulia Centineo, Nadia Ferro, Franco Ferro, Fabio Marcelli, Margaret McAdam (International Socialist League-Asylum Voice Liverpool), Martin Ralph (International Socialist League-Asylum Voice Liverpool), Adel Soltani, Joseph Healy (Member of International Committe of Green Party of England & Wales), Etienne Becker-Francia, Raphael Levy (Green Party –Liverpool), Akis Gavriilidis(Bruxelles)

Info e contatti:
Germana Graceffo 3312048044 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Enrico Montalbano 3381892059 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fulvio Vassallo Paleologo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.