Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator “L'immigrazione dalla Romania diminuirà”, stranierinitalia.it, 03/10/07

“L'immigrazione dalla Romania diminuirà”, stranierinitalia.it, 03/10/07

Prodi
“L'immigrazione dalla Romania diminuirà”
“Politica delle porte aperte in modo responsabile”. Gasparri: “Sconcertante”

ROMA - "Sono convinto che il flusso di immigrazione da Romania e Bulgaria avrà una tendenza all'assestamento e alla diminuzione molto rapida, perché dopo l'ingresso nella Ue sta cambiando l'assetto economico di quei Paesi". Così stamattina il presidente del Consiglio, Romano Prodi, durante un incontro alla stampa estera.

A fronte di questa possibile diminuzione, ha aggiunto il premier, "non si assesterà il problema dell'immigrazione in Italia. Ma questo non cambia quella "politica delle porte aperte che ho svolto in modo responsabile. E non la cambierò. Ho cambiato invece il modo di reagire agli aspetti patologici di questa politica". Prodi si è detto preoccupato per le reazioni dell'opinione pubblica italiana, ha invitato a non criminalizzare certe situazioni e ad esigere rispetto "integrale della legge".

Al presidente del Consiglio ha ribattuto Maurizio Gasparri, deputato e componente dell'esecutivo di Alleanza Nazionale: “Non possiamo aspettare che i flussi migratori da paesi come la Romania e la Bulgaria diminuiscano perché sta cambiando la loro struttura economica, tra l'altro a tutto discapito della nostra. Sono processi troppo lenti che non possiamo aspettare".

Per Gasparri “è sconcertante che Prodi abbia il coraggio di difendere la sua politica delle porte aperte all'immigrazione nonostante l'ondata di violenza che sta interessando le nostre città e che vede tra i principali protagonisti proprio gli immigrati clandestini. Ostinarsi a non voler cambiare questa politica è da folli. - aggiunge il parlamentare - E Prodi dovrebbe saperlo bene visto che perfino i sindaci 'rossi' hanno invocato misure più severe per facilitare l'allontanamento più rapido dall'Italia degli extracomunitari ma anche dei cittadini comunitari che non hanno legali mezzi di sostentamento”.