Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Quando la scuola entra in carcere: grande partecipazione di studenti e detenuti al progetto “da noi a voi – scambi positivi”

Quando la scuola entra in carcere: grande partecipazione di studenti e detenuti al progetto “da noi a voi – scambi positivi”

15 scuole di Milano, Roma e della provincia di Campobasso hanno lavorato assieme agli studenti detenuti degli istituti di San Vittore, Rebibbia e Larino sul tema “carcere immaginato, carcere vissuto”

Milano, 14 maggio 2008 – Otre 1000 giovani, tra gli alunni di 15 scuole delle città di Roma, Milano e della Provincia di Campobasso e gli studenti detenuti delle carceri di San Vittore, Rebibbia e Larino, hanno partecipato al progetto didattico “Da Noi a Voi – Scambi Positivi”, organizzato e finanziato da La Fabbrica. L’iniziativa è finalizzata al riscatto e al recupero degli studenti detenuti attraverso il canale della formazione, contribuendo anche ad offrire un supporto concreto alle scuole che operano all’interno degli istituti penitenziari attraverso la fornitura di materiali utili al miglioramento della vita in carcere.

 

Impegnandosi nel progetto “Da Noi a Voi – Scambi Positivi” agli studenti è stato chiesto di lavorare a quattro mani sul tema “carcere immaginato, carcere vissuto”, creando così una sorta di dialogo a distanza tra i giovani dentro e fuori il carcere. Gli alunni delle scuole romane, milanesi e molisane hanno infatti realizzato dei testi sulla loro idea di carcere e di vita al suo interno, che sono stati poi inviati agli studenti detenuti dell’istituto penitenziario di riferimento. Questi, a loro volta, hanno risposto producendo degli elaborati sulla loro esperienza di carcere vissuto.

Dalla lettura dei testi sul carcere immaginato emerge senza filtri la visione spesso limitata che dall’esterno i giovani hanno della realtà penitenziaria: negli elaborati inviati ai detenuti, più che le riflessioni, prevalgono infatti le domande sui ritmi di vita in cella, sulla possibilità di stringere amicizie o sul tipo di reato commesso, a testimonianza del fatto che il mondo carcerario rappresenta una realtà per lo più sconosciuta. Nei testi di risposta degli studenti in carcere è invece prevalente l’aspetto emozionale legato alla loro condizione: tra le righe si legge ad esempio del dolore per la perdita di fiducia da parte dei familiari, del peso per il confronto quotidiano con la propria coscienza, ma anche dell’ autenticità dei rapporti d’amicizia nati tra detenuti o della forza interiore che si sviluppa per non annullarsi completamente come individui. Tra gli studenti detenuti diverse sono le testimonianze di giovani mamme recluse con i loro figli in regimi di custodia attenuata, come l’ICAM di San Vittore, e di ragazzi che hanno abbandonato gli studi troppo presto e sono poi finiti nel giro della criminalità. Per tutti loro fondamentale nel percorso di riscatto rimane il ruolo della scuola all’interno del carcere.

Attraverso il progetto “Da Noi a Voi – Scambi Positivi” i detenuti hanno avuto la possibilità di intraprendere un percorso di riflessione sul ruolo dell’ istruzione come potenziale strumento di recupero, oltre che volano di messaggi e testimonianze da inviare alla società esterna. Confrontandosi con la testimonianza viva di chi è in carcere, i ragazzi delle scuole hanno maturato a loro volta una visione diversa e più consapevole dell’istituzione carceraria, apprezzando maggiormente il valore dell’educazione come elemento di rieducazione e risocializzazione del detenuto. Come sottolinea Alberto Merlati, presidente de La Fabbrica “L’elemento che rende unico questo progetto è che ognuno è protagonista – concorrente necessario e di uguale livello, senza discriminazione di alcun genere”.

Il 28 maggio una giuria di esperti del mondo scolastico, dell’informazione e del mondo carcere, premierà i due migliori elaborati nelle categorie carcere immaginato e carcere vissuto, riservando dei premi speciali sia per gli studenti che per le classi e gli istituti penitenziari di riferimento. Alla realizzazione del progetto ha contribuito anche l’Associazione Antigone Onlus con un attento lavoro di sensibilizzazione e di condivisione.

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Mariangela Bonesso – Ufficio Stampa La fabbrica Tel. 02 48541.1 – 217 mob. 333 6706324 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.