Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator A ROMA PRESENTATA PROPOSTA LEGGE QUADRO SU DIRITTO D'ASILO

A ROMA PRESENTATA PROPOSTA LEGGE QUADRO SU DIRITTO D'ASILO

A ROMA PRESENTATA PROPOSTA LEGGE QUADRO SU DIRITTO D'ASILO


Roma, 5 lug. - (Aki) - L'introduzione di una legge organica in materia d'asilo con l'ampliamento della nozione di perseguitato e il superamento dell'approccio strettamente legato alla sicurezza e al mondo del lavoro: questi i fondamenti dell'iniziativa presentata oggi pomeriggio dalla onlus 'Progetto Diritti', in collaborazione con l'Associazione Europa Levante, al Museo di Roma in Trastevere. A introdurre il dibattito è stata Hevi Dilara dell'associazione 'Progetti Diritti' nonché lei stessa rifugiata curda: ricordando la vicenda di Ocalan, la Dilara ha auspicato un cambiamento ''sul piano normativo e un superamento dell'approccio tutto legato alla sicurezza''. Un fatto questo, sottolinea, che migliorerebbe anche ''la qualità complessiva della vita democratica in Italia''.
Sulla proposta è intervenuto in maniera dettagliata l'avvocato Mario Antonio Angelelli che ha affermato in primo luogo il bisogno di affrancarsi dalla visione incentrata sul presunto incontro fra domanda e offerta di lavoro, una situazione definita ''una finzione'' che non si è mai verificata. Come ricorda l'avvocato, ''tutti parlano di una nuova politica d'immigrazione'', in polemica con l'attuale Bossi-Fini fondata su un criterio non di accoglienza ma di sospetto e controllo, ''ma è necessario anche una legge sul diritto d'asilo''. In merito ai dieci punti presentati, che ''porterebbero a una legge quasi perfetta'', Angelelli ha parlato dell'ampliamento della nozione di richiedente asilo, ''presente pure nel programma dell'Unione'', che deve ''comprendere anche coloro che vengono discriminati per l'orientamento sessuale, i coniugi, conviventi, figli e genitori del rifugiato''. Importante poi ''definire con precisione i requisiti necessari per il riconoscimento della protezione sussidiaria (...) e fissare norme procedurali certe che garantiscano l'effettivo accesso alla procedura d'asilo''. Angelelli ha messo in guardia che tutto ciò resterà ''un vago proposito se non c'è una cultura del diritto d'asilo, per la quale l'Italia non brilla''.
Fra i punti sollevati, anche la tutela del minore non accompagnato all'arrivo e il riconoscimento del 'beneficio del dubbio', oltre all'eliminazione di ogni forma di trattenimento, vedi centri d'identificazione e CPT (centri di permanenza temporanea). L'avvocato ha poi sottolineato l'importanza dell'indipendenza dall'esecutivo dell'organo competente all'esame delle domande d'asilo, esprimendo il timore che ''in passato non sia stato sempre così''. Altri temi presenti sono le garanzie per l'effettività del ricorso e la necessità di programmi e interventi per il reale inserimento sociale del rifugiato. Angelelli ha concluso lanciando un appello affinché nella proposta non ci si dimentichi dell'aspetto economico della faccenda. ''Una legge, per funzionare - ha detto - ha bisogno di una copertura finanziaria''.
Dante Pomponi, assessore del Comune di Roma alle Politiche per le Periferie, ha ribadito l'interesse per la questione, garantendo il suo impegno e sottolineando che nel programma del sindaco è stato inserito il riconoscimento del diritto d'asilo alle donne vittime di violenze sessuali. Un aspetto sul quale è tornato anche Paolo Morozzo della Rocca, chiedendo che venga aggiunto anche un riferimento alle mutilazioni sessuali. Esponente della Comunità di Sant'Egidio, Morozzo della Rocca si è detto d'accordo in merito alla necessità di ampliare la nozione di richiedente asilo, ''che coincide con un ampliamento della nozione di perseguitato''. ''La Convenzione di Ginevra - ha ricordato - ha definito un contenuto minimo, invitando i Paesi sottoscriventi a interpretare le norme in senso più ampio'', un appello che l'Italia non ha accolto appieno, anzi. Morozzo della Rocca ha poi parlato della necessità di perfezionare la protezione sussidiaria individuale, allargandola a casi di catastrofi naturali e anche quando la persecuzione viene attuata da soggetti non statuali, intendendo così ''la comunità del quartiere e a volte addirittura la famiglia''.