Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator La Lega: un test di naturalizzazione per gli stranieri che richiedono la cittadinanza, stranierinitalia.it, 28/9/06

La Lega: un test di naturalizzazione per gli stranieri che richiedono la cittadinanza, stranierinitalia.it, 28/9/06

Proposta di legge
La Lega: un test di naturalizzazione per gli stranieri che richiedono la cittadinanza
"L'attuale iter per la concessione della cittadinanza è procedimento burocratico del tutto inadeguato a rispondere alle problematiche che le nuove modalità di migrazione impongono" 

 

ROMA - Diventare cittadini italiani dopo aver superato un test che dimostri il reale livello di integrazione nella società italiana: un test che, oltre a comprendere una prova di lingua italiana e locale, in base alla regione di residenza, comprende anche domande di cultura generale, storia, cultura e tradizioni, ordinamento istituzionale della Repubblica.

E' questo l'obiettivo di una proposta di legge presentata lo scorso 25 luglio da diversi deputati della Lega Nord e dal 21 settembre assegnata alla commissione I Affari Costituzionali.

La proposta leghista è stata inserita nella discussione più ampia, cominciata in settimana, che porterà alla nascita di un unico testo in cui sono raccolte tutte le proposte di legge presentate a Montecitorio sulla cittadinanza.

L'ottenimento della cittadinanza - si spiega nella proposta di legge - dovrebbe essere la conclusione di un processo che porta lo straniero ad una perfetta integrazione nella comunità nella quale ha deciso di risiedere, non un semplice atto amministrativo totalmente slegato dal contesto sociale nel quale l'immigrato intende integrarsi.
La proposta di legge prevede anche che con l'acquisto della cittadinanza italiana, si rinunci da parte dello straniero alla propria cittadinanza. Una soluzione già nota in altri ordinamenti, quali l'Austria e la Germania, che ha l'obiettivo di evitare casi di doppia cittadinanza.

Conoscere l'Italia
Il test - si legge nel pdl - non è da considerare come un ulteriore aggravio delle procedure per l'ottenimento della cittadinanza, ma come un invito all'immigrato ad approfondire la conoscenza del nostro Paese in modo da comprendere al meglio gli usi e costumi, le leggi, i diritti e i doveri che derivano dall'appartenere alla nostra nazione, per poter convivere al meglio con la popolazione autoctona. Su tale tema sono ormai numerosi i Paesi che si sono orientati in questa direzione e a titolo esemplificativo citiamo, a livello europeo, la Gran Bretagna e, in ambito extraeuropeo, gli Stati Uniti d'America.

Il modello Britannico
In Gran Bretagna - spiega la proposta di legge - il "test di naturalizzazione" è stato inserito nella parte prima della legge del 2002 su "Nazionalità, immigrazione ed asilo", in modo, come risulta da un comunicato dell'ambasciata britannica in Roma, di: "aiutare le persone che acquisiscono la cittadinanza britannica ad imparare l'inglese, ad avere una conoscenza pratica della vita nel Regno Unito ed a comprendere le tradizioni democratiche britanniche per facilitare l'integrazione ed aiutarle a lavorare, a dare il proprio contributo e a partecipare alla società". Il test britannico comprende un esame di lingua inglese e, a seconda della zona di residenza, di gaelico scozzese o gallese, e di nozioni sulle istituzioni britanniche e sulla democrazia parlamentare, sulla storia del Regno Unito, sulla conoscenza della legge, inclusi i diritti e i doveri dei cittadini, il mercato del lavoro, le fonti d'informazione e su come soddisfare esigenze quotidiane quali la ricerca di una casa o pagare una bolletta.

Naturalizzazione più difficile
La proposta di legge della Lega prevede anche di estendere nel caso di acquisto della cittadinanza per naturalizzazione (ai sensi dell'articolo 9 della legge n. 91 del 1992) le cause ostative previste all'articolo 6 della medesima legge per l'acquisto conseguente a matrimonio. Per effetto di questo richiamo non risulterà possibile l'acquisto della cittadinanza per chi abbia determinati precedenti penali o in presenza di comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica.