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Rinnovi alle poste - Disagi all’orizzonte, meltingpot.org, 01/12/06

Rinnovi alle poste - Disagi all’orizzonte

Le perplessità sulla nuova procedura, assenza di notizie e caro prezzo del servizio

La procedura per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per il rilascio della carta di soggiorno cambierà tra soli dieci giorni, ma le informazioni sono ancora scarse ed incomplete.

L’ufficio stampa del Ministero dell’Interno ha dichiarato a Melting Pot che la nuova procedura partirà su tutto il territorio nazionale il prossimo 11 dicembre, e non il 4 dicembre. L’ufficio stampa di Poste Italiane, invece, non è ancora in grado di comunicare una data di avvio del servizio poiché l’azienda attende le ultime disposizioni del Ministero dell’Interno che non ha ancora comunicato in maniera ufficiale l’avvio della nuova attività.
Se quindi possiamo avere ora qualche piccola certezza in più sulla data di partenza di questo servizio, tutti gli altri aspetti della novità rimangono ancora nella più totale confusione.

I diretti interessati, ossia i cittadini migranti, sono tuttora completamente ignari dell’avvio della nuova procedura dal momento che il soggetto che dovrebbe informarli – l’Ufficio Stranieri della Questura - non ha ancora provveduto a divulgare la comunicazione. Nelle sedi delle Questure da noi visitate non ci sono infatti cartelli né avvisi, l’agente di Polizia che a Bologna controlla l’ordine delle file e l’ingresso all’Ufficio conferma che da lunedì 11 i rinnovi si chiederanno alle Poste anziché in Questura, ma l’informazione non è ancora stata comunicata agli utenti, che contano ancora sull’appuntamento ottenuto attraverso il sistema di prenotazione dell’infernale Call Center.
La Questura di Venezia sembra essere tra le pochissime ad aver diramato un comunicato agli organi di stampa in cui spiega che la nuova procedura parte dal prossimo 11 dicembre e che dal 4 dicembre il sistema Star non effettuerà più prenotazioni, mentre chi ha la prenotazione tra il 4 e il 9 dicembre deve presentare l’istanza direttamente in questura.

A Bologna, chi ha chiesto delucidazioni al proprio ufficio postale per ritirare i moduli ha appreso che i kit saranno disponibili da lunedì 4 dicembre in tutti gli uffici postali della città e che si potranno consegnare solo presso alcuni uffici postali abilitati a partire da lunedì 11. Del tutto diversamente, a Rimini gli Uffici Postali non sono stati in grado di dare nessuna comunicazione ed hanno optato per un "no comment", mentre a Reggio Emilia le Poste centrali affermano che i kit saranno distribuiti solo a partire dal giorno - non ancora conosciuto - in cui entrerà in vigore il nuovo accordo.

L’assenza di notizie certe su una procedura che già si prefigura complessa e macchinosa – solo per compilare il modulo 1 e il modulo 2 serve una laurea - è preoccupante.

Proviamo ad ipotizzare cosa dovranno fare quei cittadini che hanno un appuntamento per presentare la domanda di rinnovo in questura fissato da mesi e mesi proprio per l’11 dicembre.
Verranno tutti avvisati in tempo per ritirare il kit, prendere l’appuntamento al patronato o in comune, far compilare il kit dall’operatore e presentarsi l’11 stesso all’Ufficio Postale abilitato?
Francamente ne dubitiamo.
Prevediamo invece che l’11 mattina i cittadini con l’appuntamento si alzeranno all’alba, dopo aver ottenuto con fatica un giorno di congedo dal lavoro, sveglieranno i figli piccoli e si metteranno in viaggio per raggiungere lo Sportello Unico della provincia (moltissimi migranti abitano in comuni distanti dal capoluogo anche 60 km).
Quando arriveranno davanti all’Ufficio Stranieri apprenderanno che avrebbero dovuto andare all’ufficio postale della loro zona. Appresa la novità, dovranno quindi andare prima a ritirare il kit, poi capire se il loro comune svolge o meno il servizio di compilazione, successivamente prenotare l’appuntamento, aspettare il giorno dell’appuntamento, compilare la domanda e preparare i documenti e infine ritornare all’ufficio postale per spedire il kit. Qui, diversamente da quanto accade adesso, dovranno pagare 30 euro oltre ai 14,60 euro di marca da bollo, quindi l’operazione costerà € 44, 60 per ogni istanza. A quel punto saranno solo a metà della trafila.
La procedura prevede infatti che dovranno attendere una comunicazione tramite raccomandata A/R (si calcoli quindi che l’interessato dovrà anche andare a ritirare la raccomandata all’ufficio postale dove questa è depositata in caso non sia stato possibile consegnargliela al domicilio) che li convocherà in questura (quindi nuovamente il viaggio nel capoluogo di provincia) per sottoporsi ai rilievi fotodattiloscopici (registrazione delle impronte digitali) e infine per la consegna del permesso di soggiorno che, dall’1 gennaio 2007, sarà in formato elettronico. Il ritiro del permesso di soggiorno avverrà solo dietro pagamento di € 27,50. La spesa totale per ogni rinnovo di permesso di soggiorno sarà equivalente quindi a € 72!
Da una prima stima, basata sulle cifre del Dossier Caritas/Migrantes 2006 da cui abbiamo sottratto i minori presenti sul territorio, possiamo calcolare che il ricavo complessivo dell’operazione sarà di circa € 176.354 all’anno, soldi che entreranno nelle casse dello Stato e in quelle di Poste Italiane.

Al contrario, i benefici che ricaveranno invece i migranti da questa costosa procedura sono ancora tutti da verificare, per il momento i disagi sono l’unico elemento certo. E’ ben prevedibile che l’introduzione della nuova normativa comporterà l’aumento del ritardo nel rilascio dei titoli di soggiorno e un lungo periodo di completo caos durante il quale il cittadino straniero sarà, come sempre, in balia della burocrazia italiana e delle sue disfunzioni, in possesso di un misero foglietto di ricevuta in virtù del quale contrattare ogni singolo diritto.
La convenzione tra Poste Italiane e Ministero dell’Interno ha poi il "merito" di vanificare le convenzioni stipulate tra Prefetture, Questure e Comuni in alcuni territori, come ad esempio Prato, Genova e Ravenna.
Una volta a regime, il sistema dovrebbe garantire esattamente quanto previsto dal Testo Unico, ossia che i titoli di soggiorno vengano rilasciati in 20 giorni. Per avere questo “servizio” si dovranno versare ben 176.354 euro!

Invitiamo tutti i nostri fedeli lettori a monitorare insieme a noi le modalità di introduzione della nuova procedura sui singoli territori.
Scrivete a redazione[at]meltingpot.org

Neva Cocchi, Progetto Melting Pot Europa