Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Campagna 'IL CARCERE DOPO L'INDULTO'

Campagna 'IL CARCERE DOPO L'INDULTO'

 

Calendario visite in carcere (15 FEBBRAIO - 15 AGOSTO)

SCHEDE VISITE IN CARCERE - Campagna "Il carcere dopo l'indulto"

Speciale Campagna 'Il carcere dopo l'indulto': i dati relativi ai primi tre mesi di attività

Rassegna stampa Campagna Il carcere dopo l'indulto, maggio - giugno '07

Rassegna stampa Campagna 'Il carcere dopo l'indulto - Aprile '07
Rassegna stampa Campagna 'Il carcere dopo l'indulto' - marzo '07
Rassegna stampa Campagna 'Il carcere dopo l'indulto' - febbraio '07  

 

50 visite nelle carceri italiane in sei mesi: questo prevede la campagna lanciata dal PRC in collaborazione con l'associazione Antigone per verificare le condizioni di detenzione post indulto, con particolare attenzione al funzionamento dell'assistenza sanitaria, oggi allo stremo, e alla mancata attuazione del regolamento penitenziario.
L'iniziativa è partita il 15 febbraio con visita presso l’ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli. Il 20 febbraio i presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena, insieme all’assessore regionale Luigi Nieri e al Presidente dell’Associazione Antigone Patrizio Gonnella, hanno fatto ingresso nel carcere di Regina Coeli ed incontrato i giornalisti presso la sala stampa della camera per la presentazione alla stampa della campagna.
"Vogliamo dare uno sguardo su una realtà che, nel dopo indulto, rischia di tornare nell’oblio. La campagna sarà un’occasione di diffusione delle nostre battaglie per l'abolizione dell'ergastolo e per mettere la parola fine alla detenzione in carcere dei figli e delle figlie delle detenute - afferma Arturo Salerni, responsabile nazionale carceri - ma sarà anche un momento di informazione e discussione sugli iter legislativi relativi all'istituzione del Garante dei detenuti, alla riforma del codice penale, così come alle abrogazioni delle leggi Fini-Giovanardi, Bossi-Fini,ex Cirielli".
Questa campagna si pone l'obiettivo di contribuire a mutare il paradigma culturale sicuritario per passare dal diritto alla sicurezza alla sicurezza dei diritti
  

***

Hanno finora aderito, anche ‘formalmente’, alla campagna:
PARLAMENTARI:

Alfonzi
Boccia
Burgio
Cardano
Capelli
Caprili
Caruso
Deiana
Dioguardi
Farina
Gaggio
Grassi
Locatelli
Lombardi
Luxuria
Martone
Migliore
Mungo
Olivieri

Andrea Ricci
Franco Russo
Russo Spena
Sperandio
Tecce
Valpiana

Zipponi
Consiglieri regionalii: LAZIO Luciani, Nieri,Peduzzi, Pizzo. MARCHE: Altomeni, Brandoni, Amagliani. EMILIA ROMAGNA: Masella. PIEMONTE: Barassi, Bossuto, Dalmaso. TRENTINO - ALTO ADIGE: Catalano. LOMBARDIA: Muhlbauer, Squassina 

***

SCHEDA VISITA
Dati da acquisire, domande ‘minime’ da porre in occasione delle visite
Istituto:
Numero detenuti presenti:
Numero detenuti in AS (Alta Sicurezza):
Numero detenuti in EIV (Elevato Indice di Vigilanza):
Visita effettuata da:
Data:
Adeguamento al Regolamento penitenziario D.P.R. 230/2000
le finestre delle celle sono dotate di schermature?
i servizi igienici delle celle sono in un vano separato rispetto a quello che ospita i letti?
i servizi igienici delle celle sono dotati di acqua calda?
i servizi igienici delle celle sono dotati di doccia?
nelle sezioni femminili i servizi igienici delle celle sono dotati di bidet?
quante cucine sono attive nell’istituto?
i colloqui con i famigliari possono avvenire all’aria aperta?
vi sono servizi di mediazione culturale?
Assistenza sanitaria
qual è il tempo medio di attesa per effettuare esami e prestazioni specialistiche?
quali sono le patologie più frequentemente riscontrate?
quali sono i farmaci maggiormente prescritti?
quanti sono gli operatori del Ser.T.?
viene somministrata la terapia metadonica?
ci sono stati decessi nell’istituto nell’ultimo anno?
Note
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
REGOLAMENTO ESECUTIVO 
D.P.R. 230/2000 

L'82,6% dei detenuti vive in carceri dove non vi sono cucine ogni 200 persone ristrette.
Il 55,6% dei detenuti vive in carceri dove non sono consentiti colloqui in spazi all’aria aperta.
Il 29,3% dei detenuti non può direttamente accendere le luci dall’interno della propria cella in quanto vive in camere dove gli interruttori sono situati solo all’esterno.
Il 7,69% dei detenuti vive in carceri dove nelle celle non c’è sufficiente luce naturale in quanto vi sono schermature alle finestre.
Il 18,4% dei detenuti vive in celle dove anche durante la notte vi è luce intensa e non c’è luce fioca o attenuata.
Il 64,39% dei detenuti vive in carceri dove non c’è neanche un mediatore culturale.
20 settembre 2005: il sistema penitenziario da oggi è parzialmente fuorilegge
20/09/2005.
Era il 20 settembre del 2000 quando entrava in vigore il nuovo Regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario. Niente di rivoluzionario, solo norme di buon senso che avevano lo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone detenute. La qualità del vitto, la vivibilità degli spazi, l’igiene personale, la pulizia dei locali, la supervisione del magistrato di sorveglianza erano solo alcuni dei punti affrontati in questa chiave dal nuovo testo. In particolare, due articoli transitori finali, il 134 e il 135, fissavano in cinque anni il tempo lasciato a disposizione dell’amministrazione penitenziaria per eseguire una serie di lavori strutturali sugli edifici carcerari in modo da adeguare questi ultimi ad alcuni parametri fissati all’interno del Regolamento stesso (art. 7 e art. 13 commi 1 e 3). Si richiedeva cioè che si ristrutturassero le carceri italiane, quasi sempre collocate in edifici inadeguati a garantire una qualità della vita soddisfacente, così da eliminare ovunque i servizi igienici delle celle dal medesimo vano in cui è situato il letto, collocandoli in un’apposita stanzina annessa; da fornire i servizi igienici stessi di acqua calda, di doccia e anche di bidet nel caso si trattasse di istituto o sezione femminile; da dotare ogni istituto di un numero di cucine tale che ognuna di esse non dovesse servire più di duecento detenuti, nonché di locali idonei alla consumazione dei pasti.