Da Bucarest nuove proteste: "Non consentiremo sentimenti antiromeni in Italia"
Maroni vedrà i colleghi della Giustizia, degli Esteri, Difesa e Politiche comunitarie
Il ddl sicurezza pronto mercoledì. Romania: "No alla xenofobia"
E La Russa non esclude l'ipotesi di impiegare un esercito nelle zone più calde del Paese
Il ministro degli Interni Roberto Maroni
ROMA - Il ministro dell'Interno Maroni va avanti spedito e annuncia che mercoledì sarà pronto il decreto sulla sicurezza, in base al quale l'immigrazione clandestina diventerà reato. E da Bucarest arriva una nuova dura protesta: "Attraverso la cooperazione con le autorità italiane non consentiremo che i romeni onesti in Italia siano lesi e che nascano sentimenti antiromeni e xenofobi nella Penisola", dichiara il ministro della Difesa Teodor Melesanu.
"Siamo convinti che esista un reale interesse affinchè le relazioni tra Romania e Italia, che sono ottime, siano protette dalle conseguenze negative di certe misure che potrebbero danneggiarle" ha precisato Melescanu, che ha anche ricordato le circa 25.000 imprese a capitale italiano in Romania e "il contributo dei romeni che lavorano in Italia al Pil della Penisola".
Maroni, che nel pomeriggio incontra il sindaco di Roma Alemanno, vedrà domani i colleghi della Giustizia Alfano, degli Esteri Frattini, della Difesa La Russa e delle Politiche comunitarie Ronchi che ha chiesto di essere coinvolto visto che si discute di chiudere le frontiere per rom e romeni. Niccolò Ghedini, il consigliere più fidato del premier sulle questioni giuridiche, definisce il reato d'immigrazione "un messaggio che va dato" così "i clandestini avranno la certezza che, una volta condannati e buttati fuori, quando torneranno finiranno in carcere senza sconti e ciò avrà un'efficacia dissuasiva". La linea Ghedini è condivisa in toto dalla responsabile Giustizia di An Giulia Bongiorno, ma bocciata dal penalista Gaetano Pecorella. A sinistra, Sergio Chiamparino, ministro "ombra" per le Riforme del Pd e sindaco di Torino, si allarma per i Cpt che, da centri di permanenza, diventeranno centri di detenzione. L'ex presidente Francesco Cossiga liquida il pacchetto come una "follia" e minaccia: "Se lo presenteranno capeggerò non l'opposizione, ma la rivolta".
Intanto, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervistato da
La Sicilia, sulla possibilità di utilizzare i militari nelle zone più calde del Paese come la Calabria e la Campania, ha affermato che "Se l'esercito può essere utile anche per compiti interni si vedrà, è una possibilità che al momento non mi sento di scartare perché la sicurezza nel Paese è prioritaria". A tal proposito ha ricordando "l'esempio positivo dei Vespri siciliani" che vide i soldati impegnati nell'isola in una fase di emergenza mafia.