LAMPEDUSA - Continuano le operazioni di recupero dei corpi delle vittime dell'ultimo naufragio nel Canale di Sicilia. Sono riprese all'alba le ricerche di tre cadaveri non ancora recuperati e di eventuali dispersi nel naufragio. Nelle operazioni è impegnato il pattugliatore Spica della Marina militare, insieme con l'elicottero di bordo. L'unità ha recuperato fino ad ora i corpi di 11 delle 14 vittime avvistate ieri da un aereo civile, da un Atlantic e dallo stesso elicottero militare AB 212.
Il primo avvistamento alle 13 di ieri, quando l'aereo ha localizzato un cadavere nelle acque territoriali maltesi. Poi, Mentre erano ancora in corso le operazioni, l'Atlantic ha avvistato nella stessa area altri sette corpi. Infine, quando ormai stava arrivano il buio, l'elicottero di stanza sulla nave della Marina ha lanciata l'ultima segnalazione: altri sei cadaveri alla deriva.
Le ricerche di eventuali superstiti sono proseguite, anche con l'ausilio di una motovedetta della settima squadriglia della Guardia Costiera, ma senza alcun esito. E in mancanza di testimonianze sarà difficile stabilire le dimensioni esatte della sciagura. Non vi è infatti alcun collegamento con il naufragio di un altro barcone, avvenuto ieri a una trentina di miglia di Malta: i 26 sopravvissuti, soccorsi dalla nave della Marina americana Donald Cook, hanno infatti raccontato di essere stati tutti tratti in salvo.
Quella di Lampedusa è la seconda strage di clandestini in pochi giorni nel Mediterraneo: il primo giugno scorso la Fregata militare francese La Motte Picquet recuperò i cadaveri di 21 clandestini tra Malta e la Libia. Dopo una lunga trattativa diplomatica con le autorità di Tripoli e La Valletta, il governo francese diede ordine al comandante della nave di trasferire in patria le vittime.