Riforma cittadinanza
Concluso l'esame in Commissione
L'Italia dei Valori, non soddisfatta del testo preparato dal relatore, si astiene sull'articolo che parla dell'integrazione linguistica e sociale. A maggio il ddl in Aula
ROMA - La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso ieri l'esame degli emendamenti al disegno di legge sulla cittadinanza.
Ora il testo della riforma passa alle altre commissioni per il parere, dopodichè il relatore Gianclaudio Bressa potrà portarlo in aula. Un appuntamento che stamattina la conferenza dei capigruppo ha fissato per maggio prossimo.
La strada non è in discesa. L'opposizione ha votato contro quasi tutti gli emendamenti (ma l'Udc si è astenuta sugli articoli che parlano di jus soli) e si è aperto anche un fronte interno alla maggioranza, con l'astensione dell'Italia dei valori sull'articolo 5, che subordina l'acquisizione della cittadinanza alla verifica della "reale integrazione linguistica e sociale".
Il testo presentato da Bressa prevede la verifica della "conoscenza della lingua italiana parlata equivalente al livello A2" (che corrisponde a un diploma di scuola elementare), della "conoscenza sufficiente della vita civile dell'Italia", e della conoscenza dei "principi fondamentali" della storia, della cultura italiana, dell' educazione civica e della Costituzione. Ma per il partito di Di Pietro questo non è sufficiente.
"Siamo convinti che la cittadinanza italiana sia un grande valore e non siamo disponibili ad accettare una logica di concessione pressoché indiscriminata a chiunque ne faccia richiesta" ha commentato ieri Massimo Donadi, capogruppo di Idv a Montecitorio. "Ripresenteremo in Aula tutti i nostri emendamenti - ha aggiunto - convinti che dal dibattito parlamentare possa emergere quel confronto che è stato fino a qui inadeguato tra maggioranza ed opposizione e che si possa arrivare alla definizione di un testo condiviso da un'ampia maggioranza del Parlamento".
L'Udc si è astenuto sui primi due articoli del provvedimento "perché sono quelli sui quali la maggioranza ha concesso un minimo spazio al dialogo e al confronto" ha spiegato il capogruppo in commissione Giampiero D'Alia, denunciando invece un muro dell'Unione sulle "garanzie per limitare al massimo il rischio di pericolosità sociale dello straniero", "i percorsi di integrazione" e "la questione della doppia cittadinanza". "Ma da qui a quando il testo approderà in Aula - ha sottolineato l'esponente centrista - c'é ancora tutto il tempo per pensare a delle modifiche che tengano maggiormente conto di alcune nostre richieste".
"Sono soddisfatto per come sono andate le cose in commissione - ha dichiarato infine il relatore Gianclaudio Bressa - anche perché il dibattito è stato sempre sul merito del provvedimento e c'é stato anche da parte dell'opposizione un atteggiamento costruttivo". Ma il vicepresidente del gruppo dell'Ulivo ha espresso anche "rammarico" per l'astensione dell'Italia dei Valori, una decisione "politica" e sulla quale si augura ci possa essere un ripensamento prima della discussione in Aula.
(29 marzo 2007)
Elvio Pasca