Dall'Algeria nuova rotta sulla Sardegna
In pochi mesi già numerosi morti
ALGERI - Tutto è cominciato il 31 dicembre, in occasione dell'Aid el Adha, la Festa del sacrificio. Quella notte, approfittando dell'allentamento dei controlli di polizia che sempre accompagna le festività, 150 clandestini, perlopiù giovani disoccupati algerini, hanno lasciato la spiaggia di Sidi Salem ad Annaba (500 km a est di Algeri), direzione Sardegna. Da allora praticamente ogni giorno piccole imbarcazioni, spesso rubate, salpano dalle spiagge della zona con a bordo giovani che sognano l'Eldorado europeo, e attraverso il Mediterraneo raggiungono l'isola italiana. La Sardegna, nuova meta dei "viaggi della speranza" dopo l'ondata migratoria verso le coste spagnole a partire dalle spiagge della regione di Orano, 400 km a ovest della capitale maghrebina. Ma ogni giorno, puntualmente, i guardacoste algerini ripescano in mare cadaveri o, in casi più fortunati, salvano dal naufragio aspiranti clandestini.
Centinaia gli arresti negli ultimi tre mesi, e numerosi i morti tanto che ad Algeri il ministero degli affari religiosi in dicembre ha emesso una 'fatwa' (parere religioso) per sconsigliare agli 'harraga' (come in Algeria viene chiamato chi passa la frontiera illegalmente) di lanciarsi in un'avventura che può mettere in serio pericolo le loro vite, e soprattutto affermando che l'emigrazione clandestina equivale ad un tentativo di suicidio, proibito dalla religione musulmana. Ma finora nulla, neppure gli ammonimenti impartiti da alcuni imam nelle preghiere del venerdì, sembra frenare la corsa all'Europa, miraggio non solo dei disoccupati ma anche di studenti che abbandonano gli studi, commercianti che chiudono bottega, impiegati che sperano di trovare altrove la realizzazione che non trovano nel loro paese. "Non si tratta solo di emigrare per ragioni economiche", secondo Fawzi Saichi, professore universitario di Annaba, "ma di una sorta di grido di disperazione da parte di una generazione che si sente a disagio nel proprio paese". Ci sono anche donne, che tentano di sfuggire alle dure regole imposte dalla tradizione e da una lettura troppo rigida del codice della famiglia: quel 31 dicembre tra i 150 clandestini che lasciarono le spiagge di Annaba ce n'erano quattro, due parrucchiere e due studentesse.
Una novità per l'Algeria. Ma oltre agli algerini la rotta Annaba-Sardegna comincia ad attirare anche altri 'disperati' che arrivano in Algeria dai paesi vicini: pochi giorni fa sono stati arrestati otto egiziani, e recentemente sono stati ripescati in mare immigrati dall'Africa subsahariana.
Raggranellare denaro per comprare un passaporto falso, comprare (quando non rubare) un'imbarcazione, a volte perfino un Gps per controllare la rotta, o un passaggio su una carretta del mare offerto per un migliaio di euro da solerti 'passeurs' senza scrupoli è l'obiettivo degli aspiranti clandestini che scelgono generalmente la notte per tentare l'avventura.
Il fenomeno sta assumendo proporzioni inquietanti tanto che la Marina nazionale algerina ha rafforzato il controllo delle coste sul litorale. "Dissuadere i candidati all'emigrazione clandestina dal tentare un'avventura tragica in mare" è l'obiettivo di una nuova strategia del governo che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione invitando i cittadini a denunciare alle autorità competenti qualsiasi movimento sospetto, ogni tentativo di imbarco. Si tratta, secondo i servizi di sicurezza, di cooperare per salvare vite umane.
(ANSA)