Operazione della polizia in varie città italiane
Tratta di esseri umani, 31 fermi
Colpita una rete che favoriva l'immigrazione clandestina
Amato: «È contro questi criminali che bisogna intervenire» |
ROMA - Farebbero parte di una rete criminale finalizzata a favorire l'immigrazione clandestina. Per questo motivo, la polizia ha eseguito in mattinata il fermo di 31 persone: si tratta di cittadini marocchini ed eritrei. I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L'operazione si è svolta a Crotone, Milano, Perugia, Agrigento, Caltanissetta, Isernia e Cosenza.
LE ACCUSE - Le persone fermate sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e delle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, il gruppo aveva «basi operative in Egitto e Libia e solide ramificazioni in Calabria, Sicilia e Lombardia». I NUMERI - «In particolare, nel territorio nazionale sono state individuate due "cellule" criminali in contatto con referenti dell'organizzazione operanti in Nord-Africa, da dove venivano organizzati i viaggi illegali dei migranti verso l'Italia", è scritto in un comunicato, che quantifica almeno in 2.500 gli immigrati trasportati dal gruppo. LE FUGHE - Secondo gli inquirenti, il gruppo organizzava anche fughe di clandestini da centri di accoglienza, in particolare da Isola Capo Rizzuto (KR) e Caltanissetta, alla tariffa di 500 euro a persona. Alcuni degli indagati, dice la nota, sarebbero «soggetti senza fissa dimora, reperibili in Libia ed in Egitto, per i quali verranno estese le ricerche in campo internazionale».
AMATO - Dopo la notizia dell'operazione, il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è congratulato con le forze dell'ordine: «Bravissimi. Brava la Polizia, bravi i magistrati - ha detto Amato -. È contro questi criminali che bisogna intervenire per fermare la tratta degli esseri umani. È questa criminalità cinica il nostro vero avversario».
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