Più immigrati regolari e liste sul web
Ecco il progetto Amato-Ferrero
Governare in modo razionale l'immigrazione regolare, promuovere l'integrazione e scoraggiare l'illegalità. Questi i cardini previsti dal disegno di legge delega sull'immigrazione che riforma la legge Bossi-Fini. Intorno ad essi sarà organizzato l'insieme di norme che regoleranno l'ingresso e il soggiorno in Italia. Un meccanismo di ingresso 'regolare' che faciliti l'incontro tra domanda e offerta di lavoro straniero.
Decreto flussi triennale. I flussi saranno gestiti attraverso una programmazione triennale, invece che annuale, delle quote di stranieri da ammettere "con possibilità di revisione annuale dei flussi attraverso singoli provvedimenti di adeguamento delle quote". Questo nel tentativo di organizzare le esigenze sul lungo periodo. Le quote saranno fissate sulla base dei dati sull'effettiva richiesta di lavoro, con uniche, possibili deroghe per il "lavoro subordinato domestico" e l'"assistenza alla persona"assistenza alla persona (in pratica, per le badanti).
Semplificazione burocratica. Snellire la burocrazia è tra gli obbiettivi principali per l'attuazione della nuova organizzazione dei flussi. Sono infatti previste semplificazioni delle procedure per il rilascio del visto e dei moduli organizzativi necessari alle amministrazioni coinvolte. Prevista inoltre una "corsia preferenziale per l'accesso di lavoratori qualificati". L'intento è infatti conciliare la gestione dei flussi migratori con "le mutevoli capacità di assorbimento delle singole realtà territoriali.
Liste di collocamento e "sponsor". Banche dati e liste specifiche serviranno da raccordo, ribadendo la possibilità "della chiamata per conoscenza diretta". Le liste dei lavoratori intenzionati a lavorare nel nostro paese saranno organizzate per singole nazionalità e disponibili su internet. Una graduatoria delle candidature sarà poi organizzata in base all'anzianità di iscrizione, alla conoscenza della lingua italiana, e al possesso di titoli professionali. I datori di lavoro potranno accedervi in autonomia oppure affidarli a "sponsor", cioè enti e organismi istituzionali, come Regioni ed enti locali, associazioni imprenditoriali e professionali o anche sindacali che potrà fornire garanzie di carattere patrimoniale sul loro sostentamento e sul loro eventuale rimpatrio.
Lavoro qualificato e talenti. Particolari semplificazioni sono previste per l'ingresso di personale qualificato e per i "talenti" nei campi della ricerca e della scienza, della cultura e dell'arte, dell'imprenditoria, dello spettacolo e dello sport è prevista la concessione "veloce" di un permesso di soggiorno aperto della durata massima di cinque anni. Da definire con la Farnesina anche un regime speciale in materia di visto, con la possibilità per le imprese multinazionali o le università di fare da garante per il lavoratore specializzato da impiegare in Italia.
Permessi di soggiorno più lunghi. I permessi di soggiorno legati a lavori a tempo determinato saranno rilasciati per uno o due anni a seconda se il contratto è di durata inferiore o superiore a 6 mesi; quelli rilasciati per contratti a tempo indeterminato avranno una durata di tre anni.
Espulsioni e fondo rimpatri. Per rendere effettive le espulsioni il provvedimento punta a cercare la collaborazione dell'immigrato. Vengono così introdotti programmi specifici di rimpatrio volontario e assistito, ai quali potranno accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione. Il cardine del nuovo sistema è il Fondo nazionale rimpatri, destinato a finanziare i programmi di rimpatrio volontario. Chi aderisce godrà di una riduzione dei tempi di divieto di reingresso.
Centri di permanenza temporanei. Non ne è prevista l'abolizione ma il loro progressivo svuotamento "Alleggerendo la platea dei soggetti potenzialmente destinati a queste strutture". Sono infatti previste nuove procedure per l'identificazione e l'eventuale espulsione degli stranieri senza passare per il Cpt. "I centri non dovranno più essere un proseguimento del carcere in altra forma", si legge nel testo del ddl. Gli stranieri in condizioni di bisogno saranno invece accolti in strutture diverse dagli attuali Centri: si tratterà di strutture di accoglienza vera e propria, non a carattere detentivo e la permanenza sarà limitata. Ci sarà poi un limitato numero di Centri per l'esecuzione dell'espulsione destinati al trattenimento degli stranieri da espellere che si sono sottratti all'identificazione. I Centri saranno infine trasparenti: vi potranno entrare le autorità politiche, le associazioni ed i giornalisti.