ROMA - Pioggia di critiche dall'opposizione sul disegno di legge Amato-Ferrero approvato ieri dal consiglio dei Ministri. A cominciare dal leader di An, Gianfranco Fini, padre insieme a Umberto Bossi della normativa che regola l'immigrazione cancellata dalla riforma. "Il governo ha deciso di fare entrare, non come clandestini, tutti coloro che vogliano entrare in Italia" commenta Fini, "e questo comporterà mille problemi perché ce ne saranno tanti di clandestini che verranno in Italia o con lo sponsor o dichiarando di sostenersi economicamente".
"Mi sembra che il governo stia giocando con le parole - ha detto ancora Fini - perché parte dal presupposto che in Italia ci sono tanti clandestini, cosa vera ma non certo per il fallimento della nostra legge, ma perché in molti casi la magistratura non dà corso alle espulsioni". Secondo l'ex ministro degli Esteri i clandestini che verranno in Italia "cercheranno lavoro, non lo troveranno, e saranno costretti a vivere di stenti o a delinquere. Quello che trovo ridicolo - ha aggiunto Fini - è la reintroduzione della figura dello sponsor, che c'era già nella legge Turco-Napolitano e che si rivelò fallimentare".
Il leader di An difende quindi la sua legge: il pilastro della legge della Cdl "continua a essere il tema dell'integrazione. Viene chi ha un lavoro, non chi lo cerca". Fini individua un elemento positivo nel provvedimento varato ieri: "La cosa che trovo positiva nella riforma è che per alcune categorie, come le badanti e le colf, era giusto adottare un correttivo".