Il governo cambia i Cpt, tre saranno chiusi subito
La riforma dei Cpt partirà subito, senza attendere l'iter della nuova legge Amato-Ferrero. Il ministro dell'Interno con una direttiva ha disposto la chiusura dei centri di Brindisi, Crotone e Ragusa e ha dato il via a uno studio approfondito, che anche tenendo conto delle valutazioni degli enti territoriali, dovrà migliorare le condizioni dei centri stessi. Saranno aperti ad associazioni, enti umanitari, fotografi e giornalisti
ROMA - Chiudono i Cpt di Brindisi, Crotone e Ragusa. Ma la riforma dei Centri di permanenza temporanea partirà subito, senza aspettare l'iter della riforma della legge Bossi-Fini. Come annunciato subito dopo il consiglio dei Ministri di martedì 24 aprile, il ministro dell´Interno, Giuliano Amato, ha disposto con una direttiva la soppressione dei Centri di permanenza temporanea ed assistenza (Cpta) di Brindisi, Crotone e Ragusa e ha avviato un approfondito studio sulle altre strutture, in vista di ulteriori, eventuali, soppressioni o della riqualificazione, anche in funzione di una diversa missione istituzionale. Lo studio dovrà tenere conto delle esigenze e delle valutazioni che arriveranno dai Prefetti e dai Comitati provinciali per l´Ordine e la sicurezza pubblica e dai rappresentanti degli Enti territoriali. Particolare attenzione sarà dedicata alle strutture di Torino, Bologna, Modena e Gradisca d´Isonzo (Gorizia).
Sotto osservazione finiranno anche i Centri di identificazione (Cid) e i Centri d'accoglienza (Cda): nei primi “le misure di sicurezza in esse adottate – spiega il Viminale - saranno ricondotte ad una doverosa proporzionalità, in relazione alle finalità dei Centri medesimi”. Per quanto riguarda i Cda, saranno riqualificati con progetti “finalizzati al miglioramento degli standards di ospitalità attualmente previsti, con particolare attenzione al rispetto dei diritti e della dignità delle persone e garantendo, altresì, l´unità dei nuclei familiari”.
Una seconda direttiva del ministero invita invece i Prefetti ad assumere nuovi criteri per l´accesso ai Centri, garantendo la più ampia trasparenza e conoscenza dell'attività e dei servizi resi agli ospiti. Sarà consentito l´accesso in tutti i Centri di accoglienza, identificazione e permanenza temporanea ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie internazionali e nazionali, come l´Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), l´Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e la Croce rossa italiana. Saranno anche accolte le richieste di accesso provenienti da sindaci, presidenti di Provincia e presidenti di Giunta e di Consiglio regionale. Potranno entrare e svolgere le loro attività specifiche di assistenza anche le associazioni private che operano nel sociale. I giornalisti, con i fotocineoperatori che li accompagnano, potranno accedere ai Centri sulla base di un´autorizzazione che sarà rilasciata dai Prefetti, sentiti gli enti gestori delle strutture interessate.